Qualcosa però è successo: le notizie politiche e certe inchieste si trovano spesso sui giornali di gossip, mentre i maggiori quotidiani e settimanali spesso sono sguarniti di notizie e infarciti invece di gossip o di polemiche basate su poco o nulla, ma gonfiate come le bistecche zeppe di ormoni.
Se vai in edicola vedi che i quotidiani prendono tranquillamente atto che il ministro Stefania Prestigiacomo ha chiuso la sua querelle politica con una intervista non con un quotidiano politico ma con il settimanale “Chi”. Forse ha seguito l’esempio di Barbara Berlusconi, che la sua sfuriata contro Mara Carfagna, altro ministro e altra bella donna, non è certo andata neppure lei a farla a un quotidiano di informazione, contrariamente a Veronica Lario quando non ne potè più dell’andazzo fin troppo disinvolto del marito, Silvio Berlusconi. Sì, è vero, c’è un certo scambio dei ruoli tra la stampa che si usa chiamare di informazione e quella di pettegolezzi.
Quando è iniziato questo scambio dei ruoli? E cosa lo ha provocato?
A provocarlo è stata di sicuro la televisione, o meglio l’eccesso di televisione, però insieme con la politica spettacolo. Che alla lunga invertendo i termini ha finito col diventare spettacolo politica. Aggiungiamoci il dilagare di belle ragazze in tv, nella pubblicità e nel made in Italy della moda. Quando personaggi come Clemente Mastella e addirittura Antonio Di Pietro, entrambi di caratura ministeriale, ma almeno a parole assai diversi nei comportamenti, per essere ripresi in televisione e rendersi simpatici ci tengono a farsi vedere al Bagaglino, fino a prendere le torte in faccia pur di compiacere il pubblico di palato grosso, di cosa vogliamo poi meravigliarci?
La svolta è stata quando Silvio Sircana, uomo dello staff dell’allora capo del governo Romano Prodi, è stato fotografato mentre si rivolgeva a un transessuale. Magari gli stava solo chiedendo una informazione, però la foto fu usata per scatenare un putiferio, uno scandalo sessuale, per poter dare così addosso a Prodi.
Da allora il pettegolezzo, il gossip specie a carattere sessuale, non è stato più usato solo per divertirsi un po’ alle spalle di qualche malcapitato, magari mettendolo anche alla berlina in modo salace, ma è diventato una clava da usare politicamente. Ecco perché il gossip a volte se la fa da padrone nei cosiddetti giornali di informazione. La situazione è aggravata dal cortocircuito politica-mass media provocato dal ruolo politico di chi è padrone di tv e giornali, e quindi in grado in fatto di notizie pilotate di chiedere e ottenere corsie preferenziali.