A pensarci bene, il primo a immettere il pettegolezzo nella grande stampa è stato Paolo Mieli quando è diventato direttore del Corriere della Sera la prima volta. Non a caso prende il nome da lui il mielismo, mix di politica e pettegolezzo.
Altri tempi, comunque: non si è mai arrivati a tanto, a brandire come clave lenzuola, mutande o foto compromettenti.
Anche Bettino Craxi aveva le sue amanti, le sue liason con Anja Pieroni o Moana Pozzi non erano faccende segrete
Ma non s’è mai sognato di portarsele al governo o comunque in parlamento e neppure “solo” nel partito. Anche la stampa sua nemica s’è guardata bene dal sollevare certi scandali, pur potendo certamente farlo.
All’hotel Raphael la folla che gli lanciava le monetine non contestava Craxi per le faccende di sesso, ma per le bustarelle e le tangenti elevate a sistema. Idem per Gianni De Michelis, che di amiche intime non ne ha certo avute poche.
Però al massimo è arrivato a scrivere un libro guida per le discoteche.
Non vorrei essere troppo pignolo, ma Palmiro Togliatti, il segretario del Partito comunista italiano dell’epoca, che non propugnava certo una morale lasca, ha messo gli occhi su Nilde Jotti quando l’ha vista in ascensore in Parlamento, iniziando subito una relazione nonostante lui fosse già sposato e lei molto più giovane di lui.
Nilde Jotti però in quell’ascensore e in Parlamento ci si trovava perché era già stata eletta deputato, prima di conoscere Togliatti, e se non ricordo male aveva anche fatto la partigiana partecipando alla Resistenza, non al bunga bunga. La sua carriera politica non l’ha fatta neppure in seguito come amante di Togliatti e non s’è mai permessa di farsi pubblicità con certi mezzi. Ma a proposito di presidenti della Camera quello attuale, Gianfranco Fini, non può certo lamentarsi se è finito nel tritacarne del gossip.
Perché?
Perché fu lui, appena eletto presidente della Camera, a esporsi in luogo pubblico e fu così paparazzato con la sua attuale compagna Elisabetta Tulliani. Io su Novella 2000 del 3 luglio di quell’anno ho pubblicato un servizio fotografico e una inchiesta annunciati in copertina col titolo “Fini show al mare”. All’intero il pezzo era intitolato “Fini, la Tulliani e la svolta di Ansedonia”. Eh sì, è stata proprio una svolta… Diventata un boomerang. I politici ci tengono a farsi pubblicità e non sospettano che può diventare il loro tallone d’Achille.
A proposito della foto con la mano di lei sulla patta turgida di lui ricordo che Alessandra Mussolini. La Mussolini al Senato ci tenne a salutare pubblicamente Fini con un sonoro e ammirato, oserei dire quasi littorio, “Presidente, complimenti per il “bambolotto”!”. Dove per “bambolotto” intendeva chiaramente il rigonfio della patta che faceva bella mostra di sé nelle foto di Novella 2000.
Quando si arriva a questi punti… La macchina del fango se la sono fabbricata loro.