ROMA – Uno sconto di pena di un giorno per ogni dieci trascorsi in celle con meno di tre metri quadrati a disposizione per ogni detenuto. Nel caso invece in cui la pena sia già stata scontata, un risarcimento di 8 euro per ogni giornata vissuta in condizioni di sovraffollamento: questo prevede la legge, entrata in vigore che ha introdotto il diritto al risarcimento per i detenuti che sono stati reclusi in violazione della Convenzione europea sui diritti umani. Potrebbero essere alcune migliaia i detenuti che avrebbero diritto allo sconto di pena.
“Quando lo Stato viola la dignità umana, è legittimo che ci sia un risarcimento”, osserva Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, l’associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale. “Tra il 2012 e il 2013 Antigone ha presentato per conto di circa 1000-1300 detenuti o ex detenuti altrettanti ricorsi alla Corte europea”. D’ora in poi, i ricorsi “verranno presentati al magistrato di sorveglianza se il diretto interessato è ancora in carcere, o, se libero, al magistrato civile”. Antigone non ha perso tempo. Già nelle scorse settimane l’associazione aveva predisposto dei modelli per la presentazione dei ricorsi e, in attesa che il decreto legge venisse convertito, ha cominciato a presentare decine di istanze in tutta Italia. “Adesso ne arriveranno tanti altri” sottolinea Gonnella che stima in 5 mila “i ricorsi pendenti alla Corte europea inoltrati dai detenuti italiani” e che ora dovrebbero essere “girati ai magistrati italiani competenti”.
In base a quanto riferisce Gonnella, “presumibilmente 5mila, forse addirittura 10 mila persone detenute, potrebbero trovarsi ancora in celle sovraffollate e chiedere lo sconto di pena cui da adesso hanno diritto”. “Questa legge – osserva ancora Gonnella – è un atto dovuto. Spero sia un incentivo a non violare più i diritti umani. Oltre al danno di immagine per il Paese, farlo ha anche un costo”. “La stagione delle riforme – conclude il presidente di Antigone – deve andare avanti. Basta poco perché si torni a una situazione grave che metta a rischio i diritti dei detenuti. Sono ancora migliaia le persone in più nelle carceri rispetto ai posti disponibili, per questo è importante che, ad esempio in materia di droghe, si approvi una legge meno punitiva”.