Carlo De Benedetti: “Bravo Monti, ma ora la parola agli elettori”

Carlo De Benedetti (Foto Lapresse)

ROMA – Carlo De Benedetti sembra aver raffreddato il suo entusiasmo per Mario Monti: pur riconoscendogli il merito di aver “ridato credibilità al Paese”, tanto che “la gente all’estero ora non ti guarda più con il sorrisetto ma con rispetto”, De Benedetti non mette la mano sul fuoco sul fatto che un Monti bis sia la soluzione ideale per l’Italia

Intervistato da Fabio Fazio per la trasmissione tv “Che tempo che fa” De Benedetti è stato lapidario: “Il futuro spetta agli elettori”. Sul berlusconismo, invece, è stato netto: alla domanda se sia finito ha risposto ”assolutamente sì”, mandando un brivido di terrore agli anti-berlusconiani.

De Benedetti insconsciamente si attribuisce parte del merito della caduta di Berlusconi: “Siamo partiti a novembre scorso con un miracolo politico, far uscire Berlusconi in modo silenzioso”.

Allargando lo sguardo al di là dell’Italia De Benedetti ha però aggiunto sconsolato: “Il problema, non solo in Italia ma in tutto l’occidente, è un problema di leadership politica”.

Guardando all’Italia De Benedetti ha riconosciuto l’onore delle armi alla Democrazia Cristiana da lui in passato criticata e osteggiata: ”Rimpiangiamo la balena bianca”, ha detto utilizzando un’espressione coniata da Gianpaolo Pansa,oggi ci sono in giro piranha che stanno divorando Stato, istituzioni e i nostri soldi e lo fanno perché non c’è più politica”.

Scontata e un po’ gratuita l’ironia su Luca Cordero di Montezemolo: “Credo non scenderà in campo ma benedirà qualche una qualche formazione di centro”. De Benedetti non si attende novità da Italia Futura: ”E’ due anni che aspettiamo”.

De Benedetti, comunque, voterà alle primarie del Pd, e voterà Pier Luigi Bersani: “Lo conosco, lo stimo, è una persona per bene. Mi dà un senso di tranquillità e stabilità più di qualsiasi altro”. Anche in questo caso un brivido di paura sul futuro ha attraversato la mente di Bersani e dei suoi seguaci.

Nel corso della trasmissione De Benedetti ha parlato anche del lodo Mondadori, la sentenza che attribuì la Mondadori a Silvio Berlusconi grazie alla corruzione di un magistrato. De Benedetti l’ha definita:La corruzione del millennio”. Facendo il controcanto alle parole di Berlusconi, secondo cui “i 564 milioni che ho dovuto dare a De Benedetti non sono la rapina del secolo, ma del millennio”, De Benedetti ha commentato: ”La difesa di Berlusconi si basa sul fatto che dei tre giudici ne ha corrotto solo uno… vuol dire che ha risparmiato”.

De Benedetti non ha saputo trattenersi nemmeno sulla Fiat, e sul caso Pomigliano e la vicenda dei 19 dipendenti reintegrati e degli altrettanti licenziati: “Penso che sia andata bene, ha detto ironico. Poteva fare uno ogni dieci come i tedeschi. Trovo sia inaccettabile. E’ una storia talmente assurda e non capisco che logica possa esserci”. In realtà il paragone con i tedeschi dimentica la solida tradizione piemontese (e di tutti gli eserciti a partire dagli antichi romani) della decimazione, praticata su larga scala dall’esercito sabaudo-italiano per tenere la disciplina durante la prima guerra mondiale.

Sull’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, De Benedetti non si è risparmiato il tono compiaciuto di un vero padrone, definendolo ”un grande ristrutturatore, con il merito di aver ristrutturato sia Fiat che Chrysler”.

Alla domanda se Fiat e l’Italia possano ancora stare insieme, De Benedetti ha risposto che ”dipende dalla Fiat. L’Italia quello che poteva fare per la Fiat l’ha fatto 4-5 volte negli ultimi 50 anni. Quel che bisogna fare è fare automobili”.

 

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Maria Elena Perrero