ROMA – Carlo Giovanardi come non te l’aspetti. “Ho anche amici gay”, confida a Malcom Pagani, giornalista del Fatto Quotidiano che l’ha accompagnato a vedere il film di Maria Sole Tognazzi “Io e lei”, in cui Margherita Buy e Sabrina Ferilli interpretano una coppia lesbica.
Durante tutta la visione del film, Giovanardi non fa una piega: immobile quando le due donne si baciano, immobile quando finiscono a letto insieme. E quando Pagani gli domanda se si stia annoiando risponde secco che no, niente affatto. E alla fine arriva a definire il film “garbato”.
Lui che paragonò il bacio tra donne alla pipì fatta in strada. Tutto falso, dice a Pagani. “Quella delle donne che si baciano è una bufala totale, l’intervista fu alterata, quella frase non l’ho mai detta”.
Di certo non è mai stato favorevole alle nozze gay o alle adozioni da parte delle coppie omosessuali, da lui definite “compravendita di bambini”.
Era stato sempre lui a raccontare, durante una puntata di Porta a Porta, dello choc quando sua figlia gli disse di stare “con un rasta, di colore e forse gay“. Ed era stato sempre lui a paragonare l’omosessualità alla pedofilia. “La famiglia è una sola: con papà e mamma. In una coppia non c’è spazio per gli omosessuali”, aveva detto sempre a Porta a Porta.
E al cinema, invece, davanti ad un film su una coppia lesbica, il Giovanardi che non ti aspetti, come sottolinea Pagani:
“Uno che – come accade – pensa cose diverse da quelle che dice. Un uomo che tiene immensamente ad apparire peggiore di quel che è. Un attore che recita proprio come i suoi fratelli sullo schermo. Il primo fremito dell’onorevole, un accavallamento delle gambe e un nitrito che somiglia a una risata, accendono l’entusiasmo del cronista. Scoop. Scoop. Polemichetta: “Si annoia?”. Lo sguardo immobile: “Per niente”.