All’indomani del videomessaggio del presidente della Camera, Gianfranco Fini, la questione della casa di Montecarlo è ”un problema del signor Tulliani e di chi ha strumentalizzato questa vicenda”. Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e Libertà, in un’intervista al Corriere della Sera, liquida così l’intera vicenda e ribadisce la sua idea che il documento arrivato da Santa Lucia sia frutto di ”un’operazione di dossieraggio a cui ha lavorato Valter Lavitola, amico personale di Berlusconi”.
Sull’opportunità di aver scelto il videomessaggio come mezzo per diffondere la versione dei fatti di Fini, Bocchino replica che è stata fatta una ”scelta di marketing” ed è stato scelto ”lo strumento piu’ moderno”. E quanto all’ironia che sarebbe stata fatta dal premier guardando il video, Bocchino aggiunge che ”evidentemente Berlusconi non ha saputo apprezzare il grande elemento di novità introdotto da Fini, il quale ha detto di aspettare che la magistratura faccia il suo corso, senza sostenere, a differenza di qualcun altro che i magistrati sono pazzi o, nel migliore dei casi, corrotti”.
A due giorni dall’appuntamento in Aula, poi, il capogruppo di Fli ha rilanciato dicendo che i numeri ”mercoledi’ vedremo quali sono quelli veri, autentici” mentre sull’esito della partita, tra Fini, che ”è molto arrabbiato con tutta la situazione”, e il presidente del Consiglio, per Bocchino, tutto dipende da Berlusconi. ”Se va avanti con la guerra è chiaro che crolla tutto – conclude – . Se invece, decide di dare ascolto a Gianni Letta…”.