”A me dei soldi non me ne frega niente e adesso mi sto cagando sotto, vivo nell’angoscia… L’ho fatto perché è una cosa vera e pulita, sono pronto a ripeterla davanti a chiunque”. Davide Russo, il consulente della Castellucci arredamenti che ha raccontato a Il Giornale di aver visto Gianfranco Fini e la sua compagna Elisabetta Tulliani comprare l’ormai famosa cucina, conferma tutto il suo racconto a Il Fatto Quotidianio, che lo ha rintracciato nella sua casa vicino Roma.
Russo dice che il titolare della ditta di arredamenti gli aveva chiesto ”di organizzare un trasporto per l’estero”; ma poi non se ne sarebbe più occupato. Manca quindi la prova che la cucina sia stata effettivamente spedita a Montecarlo e non a Roma, come ieri ha fatto sapere Fini.
”La Scavolini – dice Russo – potrebbe averla mandata direttamente a Montecarlo o averla mandata a Roma e poi da lì uno spedizioniere potrebbe averla portata là, io questo non sono in grado di dirlo”. Russo, prima di parlare con il Giornale, ha deciso di licenziarsi: per essere libero di parlare, sostiene nell’intervista al Fatto.
Nessun tornaconto personale, nessuna promessa di ricompense economiche per lui e per la moglie, titolare di una ditta di consulenze nel settore del mobile: ”Ma sta scherzando? Adesso cambieremo nome alla società che poi è una ditta individuale , un’aziendina da mille lire, e se c’è qualcuno che che mi accusa di aver avuto qualcosa in cambio non posso neanche minacciare di querelarlo, perché non so neppure come si fa una querela”.
Russo smentisce anche di essersi mosso per motivi politici: ”Non ho tessere di partito. Se tornassi indietro non so se lo riferai: dipende da come finirà questa vicenda. Di certo sono pronto a riferire quello che ho detto al Giornale in tutte le sedi in cui sarà necessario”.