ROMA – Via Monte Oppio a Roma, vista Colosseo, zona che come dimostra l’Anfiteatro Flavio, ha resistito alle scosse, ai bombardamenti e al tempo, è davvero una strada “a rischio sismico”? Eppure la precarietà della strada è una delle motivazioni attraverso le quali l’attuale ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi e gli altri inquilini di via Monte Oppio 12 a Roma riuscirono ad acquistare nel 2008 i loro appartamenti Inps al prezzo di 1.630 euro al metro quadrato: centosettantasette mila euro per una casa di 109 metri quadrati nel caso del primo piano di Patroni Griffi. Circa otto volte meno del costo di quella zona.
Come spiega Emanuela Fontana per Il Giornale, il ministro, ex consigliere di Stato, ha chiarito in questi giorni la sua assoluta “buona fede”, spiegando che ora non si spenderebbe tanto per vincere un ricorso come quello di sei anni fa, “alla luce dei fraintendimenti legati a quella vicenda”.
Ci fu una sentenza del 2005 del Consiglio di Stato a decidere la vicenda di quello stabile, dando ragione agli inquilini ricorrenti che chiedevano che quel palazzo non fosse venduto come immobile di pregio. Li aiutò la catalogazione del catasto, che tutt’ora risulta invariata: il civico 12 di Monte Oppio, posto nella posizione più nobile del centralissimo rione Monti, è definito come categoria A4, casa popolare, e per giunta classe 2, ovvero una casa popolare poco curata.
Ma il ricorso contro l’Inps fu vinto soprattutto grazie a una perizia del provveditorato alle Opere Pubbliche. E, tra i motivi di vittoria degli inquilini, il fatto che lo stabile in questione si trovasse in zona sismica, per il passaggio della metropolitana. Bravo fu anche l’avvocato, nome inflazionatissimo in questi giorni: Carlo Malinconico, il sottosegretario appena dimessosi per la storia delle vacanze pagate “a sua insaputa”.