MILANO – I lavori nell’immobile di Gabriele Moratti, figlio del sindaco di Milano Letizia Moratti, in via Ajraghi a Milano, ”sono tuttora in corso” e ”contrariamente a quanto riferito dagli organi di informazione, la destinazione d’uso del fabbricato sarebbe di tipo commerciale/espositiva e direzionale e non è stata affatto mutata”. E’ quanto contenuto in una nota di precisazione dei legali di Gabriele Moratti, inviata all’ANSA, in merito all’indagine sui lavori eseguiti nell’immobile e per i quali il loro cliente e’ indagato per violazione edilizia dalla procura di Milano.
”La pratica edilizia relativa all’immobile in Milano alla via C. Ajraghi n. 30, ricondotto alla proprietà del dottor Gabriele Moratti – scrivono i legali -, è stata predisposta, presentata e istruita dagli incaricati del nostro assistito nel pieno e oggettivo rispetto delle norme previste, in particolare, dagli strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Milano”.
”I lavori nell’immobile sono tuttora in corso – viene precisato – e non è stata ancora depositata la prevista corrispondente dichiarazione di fine lavori da parte del Direttore degli stessi. I lavori finora eseguiti non sono in contrasto con gli strumenti urbanistici e con i titoli edilizi abilitativi. Contrariamente a quanto riferito dagli organi di informazione, la destinazione d’uso del fabbricato e’ di tipo commerciale/espositiva e direzionale e non è stata affatto mutata”.
Nella nota si parla di ”false notizie apparse sulla stampa”, le quali, a detta dei legali, ”provengono da dichiarazioni del signor Gian Matteo Pavanello, titolare della società BRERA 30 s.r.l., la quale è stata citata in causa avanti il Tribunale di Milano per il risarcimento dei danni dalla stessa provocati al nostro assistito con l’errata esecuzione di lavori oggetto di un contratto d’appalto presso l’immobile di via C. Ajraghi n. 30. Lo stesso Tribunale di Milano, già lo scorso mese di luglio, si è espresso a favore del Dottor Gabriele Moratti, con ordinanza immediata, bloccando la prosecuzione dell’azione esecutiva intentata, senza nessun fondamento, dalla stessa Brera 30 S.r.l. nei confronti del Moratti. Quanto alla ispezione dei luoghi effettuata nella giornata di ieri dalla Guardia di Finanza si e’ trattato di un atto legittimo e doveroso disposto dal Pubblico Ministero a fronte delle dichiarazioni rese dal predetto Pavanello, che certamente, gli accertamenti giudiziari, dimostreranno essere infondate”.
La reazione di Moratti. ”Sono assolutamente sereno”, così Gabriele Moratti, figlio del sindaco di Milano Letizia, ha commentato la sua iscrizione nel registro degli indagati per il presunto abuso edilizio legato alla realizzazione di una villa di lusso in cinque capannoni nella periferia ovest del capoluogo lombardo.
Gabriele Moratti ha negato con un deciso ”no” di aver mai abitato in quei locali, i cui arredi sarebbero ispirati alla casa di Batman, e ha manifestato tutta la sua fiducia nell’azione della magistratura. ”Sono contento – ha detto, lasciando gli uffici milanesi della Saras – che la situazione sia passata nelle mani dei magistrati di Milano perché ho enorme fiducia nella giustizia italiana”.
Rinviando a un successivo comunicato stampa gli altri dettagli sulla sua vicensa, Gabriele Moratti ha voluto esprimere la sua amarezza per il comportamento dell’architetto Gian Matteo Pavanello dalle cui denunce é esploso il caso mediatico e giudiziario. ”L’unica cosa che mi rammarica – ha detto Moratti – è che tutta la situazione sia scaturita dalle parole di una persona che io ho già citato in giudizio tempo addietro per risarcimento danni e che immagino nutra livore nei miei confronti”.
