Non conosce tregua, neppure nel giorno di Ferragosto la guerra de Il Giornale contro il presidente della Camera Gianfranco Fini. Dopo le fatture e i progetti di sabato, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri oggi titola: ‘Casa di Montecarlo: Fini era un habitue”.
Oltre al nuovo affondo il Giornale pubblica un’intervista a un testimone che ha incontrato Gianfranco Fini, in compagnia di Elisabetta Tulliani e del fratello Giancarlo, all’ingresso dell’appartamento ”durante il ponte dei morti” nel 2009. ”Un anno dopo – sottolinea un articolo – che la casa lasciata in eredità dalla contessa Colleoni era stata venduta a una società off-shore e Fini, come giura per iscritto, non ne aveva saputo piu’ ‘assolutamente nulla”’.
Peraltro, accusa il Giornale, Fini ha mentito anche sulla data di vendita dell’abitazione: ”L’appartamento di Boulevard Princesse fu ceduto da An alla societa’ Printemps l’11 luglio 2008 nello studio del notaio Paul-Louis Aureglia” e non ”il 15 ottobre 2008 dinanzi al notaio Aureglia Caruso” data in cui invece l’appartamento passo’ ”a una società gemella con sede nello stesso edificio dello stesso paradiso fiscale.
Fini, secondo le sue parole, non poteva saperlo’ visto che ha scritto ”che sulla natura della società acquirente e sui successivi trasferimenti non so assolutamente nulla”. Il testimone, Luciano Care – un imprenditore italiano che vive a Monaco da 13 anni e gestisce una società di import-export – racconta di aver chiacchierato con Fini ”un quarto d’ora” di avergli stretto la mano (”ruvida, quasi da muratore, e mi sono stupito perché mi aspettavo la mano morbida di un manager”) e chiesto di occuparsi degli italiani all’estero.
”Passò una ragazza – ricorda – e gli grido’ ‘Gianfranco non mollare”’. E chiosa il direttore, Vittorio Feltri, nel suo editoriale, ”visto che ha trovato il tempo per fondare un partito pur presiedendo l’assemblea di Montecitorio, forse è anche in grado di rispondere ai nostri quesiti, direttamente a noi, o in una elegante conferenza stampa”.