Data 26 ottobre: la Procura ha iscritto Gianfranco Fini nel registro degli indagati e ha richiesto anche l’archiviazione dell’accusa. Lo scrive il Corriere della Sera, citando le carte della Procura sulla casa di An a Montecarlo poi passata a Giancarlo Tulliani, cognato di Fini.
Roberto Buonasorte e Marco Di Andrea, esponenti de La Destra, avevano già denunciato alcuni di questi particolari.
Agli atti, scrive il Corriere, ci sono gli interrogatori dei testimoni, a partire da quello del 14 settembre del senatore Francesco Pontone, ex segretario amministrativo di An. «Tra la fine di giugno e luglio 2008 — riferisce Pontone — il presidente Fini mi contattò per dirmi che l’appartamento di Montecarlo si vendeva e che il prezzo era di 300 mila euro. Mi precisò che la signora Rita Marino, sua segretaria particolare, mi avrebbe comunicato il giorno in cui mi sarei dovuto recare a sottoscrivere l’atto di compravendita. Io, fino al momento della stipula del contratto, non ho saputo chi fosse l’acquirente».
Tra il 2000 e il 2001 da Montecarlo erano arrivate «richieste di informazioni generiche» sulla disponibilità del partito a vendere l’immobile: dice sempre Pontone secondo il quotidiano. «Nel corso delle telefonate non furono mai indicate cifre concrete».
Due giorni dopo, il 16 settembre, Antonino Caruso del Pdldice: «Ricordo che ricevetti una telefonata da una persona (il notaio Paul Louis Aureglia o lo studio Dotta Immobilier, che amministrail condominio; ndr) che mi rappresentò che era intenzionata ad acquistare l’appartamento o a fare da intermediario. Mi disse che l’offerta era attorno ai sei milioni di franchi francesi». Cioè 914 mila euro, il triplo del prezzo a cui la casa è stata ceduta nel 2008. «Il senatore Pontone mi disse che in quel momento An non era intenzionata vendere».
Altra contraddizione sui soldi: «L’onorevole Donato Lamorte — riferisce ancora Pontone il 14 settembre — mi disse che era stato richiesto dal presidente Fini di un parere sul valore dell’immobile, in quanto Lamorte era esperto in materia perché geometra e, in passato, immobiliarista».