
Claudio Scajola non si dimetterà dall’incarico di ministro per le Attività Produttive. Lo ha detto Scajola in un’intervista al Giornale che è stata anticipata dal Tg1: “Non lascerò il governo, non farò come nel caso Biagi altrimenti sembrerà che mi hanno beccato con il sorcio in bocca. Non ho colpe”. Nel 2002 Scajola aveva definito un “rompicoglioni” il consulente del governo che era stato ucciso dai brigatisti e si dimise dalla carica di ministro dell’Interno.
Il ministro è coinvolto in un’inchiesta sull’acquisto di un immobile a Roma, che è un filone dell’inchiesta principale sui Grandi Eventi. “Non faccio decidere da una campagna mediatica il ruolo che devo svolgere come ministro della Repubblica. Non scappo”, ha sottolineato Scajola.
Poi il ministro ha promesso che di essere pronto “sin d’ora ad un faccia faccia con chiunque insistesse con questa tesi e sono certo che verrebbe confermata la verità che sto dicendo. Alla stesura del rogito ho pagato la somma pattuita pari a 610mila euro con mutuo acceso con il Banco di Napoli”.
