ROMA – ”C’e’ un’emergenza seria nel Paese a cui rispondere con le armi della democrazia. Io alle sante alleanze costruite in funzione anti-Berlusconi non ho mai creduto, non credo e non ci crederò. La nostra scelta è diversa, la santa alleanza non ci riguarda, perché è il più grande, gigantesco, favore a Berlusconi che noi possiamo fare”. Pier Ferdinando Casini si smarca dal Pd e boccia l’idea di una “grande alleanza” che abbracci da Vendola a Fini passando dai centristi.
”Se oggi noi vogliamo resuscitare politicamente un berlusconismo che anche per i suoi sostenitori – ha spiegato intervenendo a ‘Otto e mezzo’ – è palesemente arrivato al capolinea, noi non abbiamo che da fare una santa alleanza; il giorno dopo Berlusconi potrà spiegare a tutti gli italiani che c’è solo un’ammucchiata per mandare a casa lui, che il giorno dopo, una volta vinto, non riuscirà a governare il Paese”.
”Ci sono sondaggi chiarissimi -ha aggiunto – in cui il Terzo polo è al 18-20 per cento; lo schieramento di sinistra è al 40%; la somma teorica dovrebbe essere 60, ma quando si chiede questa santa alleanza quanto avrebbe, la gente ti risponde il 51%. Questo significa che realizzeremmo il più grande favore proprio nei confronti di un Pdl e Lega che socialmente come schieramento politico ha fallito e non regge più”.
”Se domani mattina ci sono le elezioni – ha proseguito il leader centrista – ci saranno tre offerte politiche, non ci sarà un’alleanza con il Partito democratico. Noi siamo impegnati a costruire un’offerta politica nuova, aperta alla società civile. Lo dico a Montezemolo, a tutti: se c’è la voglia di cambiare le cose qua c’è una proposta politica aperta”.
Casini dà ragione a Gianfranco Fini quando punta il dito sulla forza finanziaria e mediatica del premier (”lo pensano anche tutti gli italiani”), si dichiara ”preoccupato” dalle ”polemiche interne a Fli” ma non demorde: ”Penso che il progetto del terzo polo vada oltre anche le tre forze politiche che lo compongono”.
”Oggi – dice – ho incontrato parlamentari che con le liste civiche al nord stanno lavorando bene. Lo dico a tutti, ai Montezemolo e a tutti: se c’è chi ha voglia di cambiare le cose, il nuovo polo e’ una proposta politica aperta che ha bisogno anche della società civile”. Quanto alla diaspora in atto dal gruppo finiano fonti parlamentari centriste vedono ”improbabili” passaggi nelle file Udc anche se non si nega una certa preoccupazione che la linea finiana possa essere ”letta” come uno spostamento dell’asse a sinistra, con tutti i rischi che questo potrebbe comportare per il Terzo Polo che, come dichiara Casini, deve andare avanti.