Casini: “No alla padanizzazione”, Bossi “Lombardia in crisi, votate Lega”

Pier Ferdinando Casini si appresta alle elezioni regionali con una parola d’ordine: no alla padanizzazione, non lasciare che il nord Italia sia appaltato alla Lega. E su Berlusconi: «E’ il campione del vittimismo».

A breve giro è lo stesso leader del Carroccio, Umberto Bossi, a rispondergli, seppure indirettamente. Da Vigevano, ai militanti della Lega, il Senatur dice parole chiare: la Lombardia e’ in crisi e al Carroccio spetta il compito di rimetterla in sesto.

«Una croce sul guerriero—proclama Bossi — vuol dire un voto perché finalmente in Lombardia il consiglio metta le ali. Ne abbiamo piene le scatole di una regione che non riesce a decollare». Non è una frase uscita male. Di lì a poco, infatti, Bossi rincara: «La Lombardia è in crisi, manca il lavoro». Insomma: «È tempo di cambiare».

Perché «adesso la regione è senza un progetto». La tonalità, ormai, è quella. E così, anche la chiamata all’arruolamento si trasforma in accusa: «Venite a far politica nella Lega. Non andate negli altri partiti dove si scannano. Ci sono partiti dove se non gli dai la poltrona ti sparano».

Bossi alterna bastone e carota: «Non c’è una partita con il Pdl. Anche se diventiamo noi il primo partito, saremo seri e non inizieremo a ricattare». Tuttavia non passa un minuto ed eccolo spiegare che «la giustizia è uno di quei motivi per cui Berlusconi ha bisogno dei voti della Lega. Quindi più ha bisogno di voti, più il federalismo è sicuro».

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luiss_vcontursi