ROMA, 21 APR – Pier Ferdinando Casini che in un colloquio con La Stampa delinea i contorni della nuova creatura, il Partito della Nazione: sostegno al governo Monti ''fino alla fine senza se e senza ma'', preparandosi al voto che sara' ''ad aprile-marzo'' puntando ad unire ''laici e cattolici'' e superare il Terzo Polo per ''parlare con tutti''.
''Se non faccio nomi e cognomi e' per evitare liste di proscrizione. Ma e' chiaro che c'e' un'ampia area interessata ed e' a questa che ci rivolgiamo''. Casini si pone oltre il ''centrismo'': ''Mi colloco avanti – dice -, a forza di stare intrappolati nelle casacche del ventesimo secolo, non ci siamo accorti che il mondo e' andato avanti''. La nuova proposta politica e' nel solco dell'esecutivo di Mario Monti: ''parlare un linguaggio di serieta' – spiega -, di riforme necessarie, di senso del dovere, di meritocrazia, evitando la demagogia e il populismo''.
''Noi eravamo contrari all'abolizione dell'Ici – aggiunge -, ci e' stato spiegato che bisognava abolirla, la gente era contenta e ora abbiamo I'Ici che costa tre volte tanto. Quindi basta con le promesse fiscali e la demagogia''. Poi uno sguardo all'Europa che per Casini ''non puo' essere solo quella del rigore'' ma per ''affrontare la recessione e uscire da questo tunnel'' deve ''riprendere anche la strada dello sviluppo. E scomputare dai parametri del debito pubblico gli investimenti per le infrastrutture e' una cosa seria''. ''Noi vogliamo dare l'impressione di una cosa aperta – prosegue -. La realta' e' che l'isterismo che ha improntato certe reazioni e' il segno della decomposizione di quello che c'e'''. L'annuncio di Alfano? ''Lo ascolteremo con rispetto, mica lo dobbiamo insultare per questo''.
