
Caso Diciotti, il tribunale dei ministri chiede processo contro Salvini. Lui replica: "Ritenetemi sequestratore per i mesi a venire"

ROMA –ย Il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il reato di sequestro di persona per il caso della nave Diciotti.
Il tribunale dei ministri composto da Nicola La Mantia, Paolo Corda e Sandra Levanti, al contrario di quanto sollecitato dalla Procura, ritiene che Salvini abbia abusato dei suoi poteriย perย il trattenimento a bordo dei 174 migrantiย soccorsi questa estate dalla nave Diciotti, poi sbarcata a Catania.
“Violando le convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare e le correlate norme di attuazione nazionali – scrivono i giudici –ย non consentendo senza giustificato motivo al competemte Dipartimento per le libertร civili e immigrazione di esitare tempestivamente la richiesta di Pos (porto sicuro) presentata alle 22.30 del 17 agosto, bloccava la procedura di sbarco dei migranti cosรฌ determinando consapevolmente l’illegittima privazione della libertร personale di questi ultimi costretti a rimanere in condizioni psicofisiche critiche a bordo della Diciotti”. “Fatto aggravato dall’essere stato commesso anche in danno di soggetti di minore etร ”.
Salvini ha commentato in diretta Facebook: “Ci riprovano. Rischio da 3 a 15 anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi dei clandestini in Italia. Non ho parole. Paura? Zero. Continuo e continuerรฒ a lavorare per difendere i confini del mio Paese e la sicurezza degli italiani. Io non mollo.ย Ora la parola passa al Senato e ai senatori che dovranno dire si o no, libero o innocente, a processo o no.Sono sicuro del voto dei senatori della Lega. Vedremo come voteranno tutti gli altri senatori, se ci sarร una maggioranza in Senato. Ma lo dico fin da ora, io non cambio di un centimetro la mia posizione. Barche, barchette e barchini in Italia non sbarcano. Se sono stato sequestratore una volta ritenetemi sequestratore per i mesi a venire”.
E ancora: “Chiedo agli italiani se ritengono che devo continuare a fare il ministro, esercitando diritti e doveri, oppure se devo demandare a questo o a quel tribunale le politiche dell’immigrazione. Le politiche dell’immigrazione le decide il governo, non i privati o le Ong, se ne facciano una ragione”.
