”Sette inchieste in venti giorni attorno al premier costituiscono di per sé una dimensione che non può non far pensare ad un accanimento organizzato o quantomeno convergente di tutti quei settori economici, politici e istituzionali che non hanno mai accettato l’esito del voto popolare, che aspirano al potere senza la fatica e la responsabilità del consenso”.
Lo afferma il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi che replica alle parole del leader di Confindustria Emma Marcegaglia: ”Tutto si può forse dire tranne che il governo sia paralizzato”.
”La finanza pubblica è sotto controllo e i collocamenti in corso ne risentono positivamente”, sottolinea Sacconi in una nota, ricordando che ”la riforma delle pensioni è alle nostre spalle e il decisivo controllo della spesa sanitaria attraverso i costi standard del federalismo fiscale è a portata di mano”. ”La coesione sociale tiene nonostante la crisi grazie a sindacati responsabili e a ammortizzatori sociali senza precedenti – rimarca il ministro -. E’ ormai prossima la presentazione di un provvedimento per la crescita e l’occupazione dell’entità di circa sette miliardi totalmente auto compensato”.
Nell’elenco dei dossier sul tavolo, Sacconi ricorda: ”la riforma dell’università è in dirittura d’arrivo. Il disegno di legge delega sullo Statuto dei lavori andrà a uno dei prossimi consigli dei ministri. La lotta alla criminalità organizzata continua a segnare risultati come mai in passato”.
