Pensioni, la Lega in Cassazione per una legge popolare anti-riforma

ROMA  – Umberto Bossi e Roberto Maroni hanno depositato ieri, 1 marzo, in Cassazione il testo di un quesito referendario per chiedere l’abrogazione della riforma delle pensioni introdotta dal Governo Monti con il decreto salva-Italia. Lo ha annunciato su Facebook lo stesso Maroni: “Mi sto recando, insieme ad Umberto Bossi, alla Corte di Cassazione per depositare un ricorso per cancellare l’odiata riforma sulle pensioni del Governo Monti. Prevedo milioni di firme a supporto dell’iniziativa”.

Nel documento presentato in cancelleria è contenuto un un disegno di legge di iniziativa popolare avente ad oggetto: “Garanzia delle pensioni di anzianità con 40 anni di contributi e delle pensioni di vecchiaia” che sarà ufficializzata al prossimo Parlamento della Padania il 17 Marzo.

Ma la legge di iniziativa popolare, così come il referendum, è un istituto di democrazia diretta previsto al’art. 71 della Costituzione con dei limiti ben precisi. Mediante una raccolta di 50 mila firme è possibile presentare al parlamento un progetto di legge, affiché venga discusso e votato. Il testo, accompagnato dalle firme degli elettori proponenti deve essere presentato a uno dei presidenti delle Camere, che valuteranno la regolarità delle firme e soprattutto della richiesta, secondo i limiti imposti dalla stessa Costituzione. Non sono ammesse leggi d’iniziativa popolare sulla legge di bilancio e sul rendiconto consultivo dello Stato. La riforma delle pensioni era proprio all’interno della manovra: il cosiddetto decreto salva-Italia.

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Daniela Lauria