ROMA – Il Senato approva con voto bipartisan il disegno di legge che dà la possibilità alle casse di previdenza ”privatizzate” di aumentare il contributo integrativo a carico dei professionisti dall’attuale 2% fino al 5%.
La legge passa ora all’esame della Camera. Il contributo degli iscritti, a carico di coloro che si avvalgono dell’attività professionale, è fissato attraverso delibere da parte delle diverse casse o enti previdenziali ”in misura percentuale rispetto al fatturato lordo ed è riscosso direttamente dall’iscritto all’atto del pagamento, previa evidenziazione del relativo importo nella fattura”. Nella legge si prevede anche la possibilita’, ”al fine di migliorare i trattamenti pensionistici” degli iscritti alle casse o enti che adottano il sistema di calcolo contributivo, di destinare ”parte del contributo integrativo all’incremento dei montanti individuali”.
I professionisti interessati da questo provvedimento, come ricorda il ddl, sono gli iscritti alle casse o enti disciplinati come la Cassa nazionale di previdenza e assistenza avvocati e procuratori legali, la Cassa di previdenza tra dottori commercialisti, la Cassa nazionale previdenza e assistenza geometri, quella di ingegneri e architetti liberi professionisti, la Cassa nazionale del notariato, quella dei ragionieri e periti commerciali, l’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio (Enasarco), quello dei consulenti del lavoro (Enpacl), dei medici (Enpam), dei farmacisti (Enpaf), dei veterinari (Enpav), degli impiegati dell’agricoltura (Enpaia), per gli impiegati delle imprese di spedizione e agenzie marittime, l’Istituto nazionale di previdenza dirigenti aziende industriali (Inpdai), l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi) e l’Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (Onaosi).
