ROMA – Doveva rimanere un segreto quanto costano ai contribuenti le spese per la dentiera di deputati e senatori, per lo psicoterapeuta, la fisioterapia, gli occhiali, gli interventi in cliniche private ecc…10 milioni di euro l’anno, ecco a quanto ammonta il fondo di assistenza integrativa per i 630 parlamentari e i 1109 loro familiari, conviventi more uxorio compresi (per volontà dell’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini…). Lo hanno chiesto, quasi preteso, in nome della trasparenza i Radicali: i Questori della Camera avevano prima opposto un rifiuto alla divulgazione dei dati (“impossibile estrarre i dati dalla contabilità”), infine hanno fornito le cifre, voce per voce.
“Non ritengo – spiega la deputata Rita Bernardini- che la Camera debba provvedere a dare una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela per conto proprio avendo già l’assistenza che hanno tutti i cittadini italiani. Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di 25 mila euro mensili, a farsi un’assicurazione privata. Non si capisce perché questa mutua integrativa la debba pagare la Camera facendola gestire direttamente dai Questori”. “Secondo noi – aggiunge – basterebbe semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività dieci milioni di euro all’anno”. Secondo il sito della Camera “Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 526,66 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario”.
Vediamolo il dettaglio delle spese rifondate dall’assistenza integrativa, consapevoli che all’appello mancano (restano secretate) le voci che riguardano ad esempio balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo ed elettroscultura (ginnastica passiva). Omissis anche sulla chirurgia plastica. Allora:
– 3 milioni e 92 mila euro per spese odontoiatriche
– oltre 3 milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private)
– quasi 1 milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia
– 698 mila euro per visite varie
– 488 mila euro per occhiali
– 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.
– 28mila e 138 euro per curare i problemi delle vene varicose (voce “sclerosante”)
– 3 mila e 636 euro per visite omeopatiche.
– i deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket.
I 630 deputati e i loro 1.109 familiari/conviventi spendono 10.269 dollari pro-capite, una cifra di gran lunga superiore (secondo i dati Ocse) a quella sostenuta da un cittadino USA (7.961 $), dalla media dei cittadini OCSE (3.223 $) e dai cittadini italiani comuni (3.137 $).
