ROMA, 13 DIC – ''Stiamo cercando disperatamente di fare qualche aggiustamento per l'Imu nei terreni agricoli, studiando due diverse fiscalità; ne ho parlato ieri con il vice ministro Grilli''. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Mario Catania, intervenuto al Consiglio nazionale di Fedagri-Confcooperative, sottolineando ancora una volta il sacrifico a cui è chiamato il settore primario nella manovra finanziaria. ''Vorrei che si concretizzasse e quindi scriverlo nei testi, la possibilità di fare una differenziazione per la fiscalità immobiliare dei terreni tra chi è solamente proprietario e chi invece è proprietario e conduttore, perchè in questo caso la terra è davvero un mezzo di produzione e non un bene rifugio''. Catania si è quindi rammaricato del fatto di non averlo potuto proporre prima, visto che il Dl è stato scritto in pochissimo tempo.
Il ministro ha quindi ricordato che ora il pallino per quanto riguarda gli aggiustamenti ce lo ha in mano il Parlamento. ''Oggi la Commissione bilancio sta limando alcuni elementi della manovra – ha detto Catania – con l'attenzione concentrata su pensioni e Imu prima casa''. Il ministro ha anche detto che ad oggi non è possibile fare una valutazione dell'impatto che l'Imu avrà in agricoltura. ''Sappiamo solo che la valutazione dei terreni è maggiorata del 30%, con un moltiplicatore che passa da 75 a 120, mentre i fabbricati rurali che erano esenti oggi pagheranno''.
