La due giorni milanese che ha ospitato la manifestazione di Stefano Parisi a Milano si è conclusa, portandosi dietro domande e malesseri dei dirigenti di Forza Italia, ma anche positività. Analizziamo con Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, il termometro politico dopo l’iniziativa.
Parliamo del kermesse di Parisi a Milano, cosa ha apprezzato e cosa no..
“Ho apprezzato la presenza di Gandolfini, lo sostengo ormai da un anno, mi fa piacere che anche Parisi sia arrivato alle mie conclusioni vista invece la sua assenza al Family Day. Quindi bene che ci sia uno in più che si aggiunge alle nostre iniziative a sostegno della famiglia.
Non mi è piaciuta la mancanza di novità: la mussulmana scartata dal Pd, un paio di figure di terza fila della Confindustria, francamente ci si aspettava qualche novità in più che oggettivamente non c’è stata.
I contenuti e i toni coincidono comunque in gran parte con la linea di Forza Italia.
Non novità. Non eresie”.
Santanchè: “Il progetto Parisi non mi appartiene”
Brunetta: “Occorre intercettare il vento del Nord”
Toti: “Fedele a Berlusconi, ma si vice solo con Lega e FdI”
Matteoli: “Non abbiamo bisogno di nuovi Papi”
Direi che Parisi è ormai un idolo tra la classe dirigente di Forza Italia..
“Io dico semplicemente che mi è sembrata un’ Opa sull’ Ncd, che può essere utile, noi perdemmo il premio di maggioranza per uno 0,3% alle ultime elezioni, quindi non si butta niente.
Mi è sembrato per certi versi anche una forma di chiarimento, aderisce alla nostra linea su: No a Renzi, No al Referendum, Sì all’unità del centro destra.
Bisognerebbe fare l’approfondimento su due questioni. Un riconoscimento del ruolo di Berlusconi che viene citato poco e con imbarazzo, e questo non va bene, e poi un’analisi più approfondita sulla perdita dei voti. Noi i voti li abbiamo persi perché ci siamo sacrificati e logorati condividendo con Berlusconi un percorso difficile nel sostegno al Governo Monti, nel sostegno al governo Letta, nella politica del Patto del Nazareno. Molti di noi avevano dei dubbi, ma per lealtà hanno seguito quel percorso. Quindi se si volesse fare un’analisi sui voti che si sono persi a causa del gruppo dirigente bisogna andare fino in fondo e vedere come, perché e con chi sono state prese quelle decisioni”.
Parisi può essere il futuro leader di Forza Italia?
“Ma io non credo si ponga come leader di Forza Italia, aspira ad essere il leader del centro destra. Se questo è davvero il suo obiettivo deve convincere gli elettori, credo che abbia molto, molto da lavorare”.
Quindi complessivamente come giudica Megawatt?
“Una spinta in più, una personalità in più come Parisi che, come ho ricordato più volte, stimo non da oggi. Lo proposi, inascoltato, sette anni fa a Berlusconi come Direttore Generale della Rai. Certo l’avevo proposto in un’altra funzione. Ora si cimenta con una nuova dimensione, quella della politica. E vedrà che non sarà una esperienza così facile e scontata. Sarà lui che dovrà dimostrare di non essere, dopo i vari Passera, Monti, Montezemolo, un altro di questi personaggi meteora, ma anzi essere un personaggio destinato a fare qualcosa di importante.
Stefano sbaglia quando dice che i voti non si perdono verso gli “urlatori”. Noi li abbiamo persi verso la Lega e a volte anche verso il M5S. Non è che noi ci dobbiamo mettere a urlare ora, ma questo dimostra che è una persona valida in determinati campi ma nella politica deve ancora fare qualche passo in avanti”.
Il fatto che Salvini abbia già bocciato Parisi può essere un problema nell’ottica centro destra unito?
“Salvini è un personaggio importante ma i leader futuri li si sceglierà tutti assieme, con un concorso più ampio di persone, di militanti, di quadri, forse di elettori. Ecco perché Parisi deve porsi il problema, se ha un progetto ambizioso, di come convincere quelli che dovrebbero sostenerlo. Questo è stato un esordio con alti e bassi.
Quello che voglio vedere è se alcun di quelli che erano lì ad ascoltare Parisi a Milano, mercoledì voteranno ancora la fiducia a Renzi al Senato”.
Quindi mi sta dicendo che ci saranno le primarie per eleggere il nuovo leader del centro destra?
“Secondo me ci vorrà una partecipazione popolare, non so se primarie aperte o una convention per delegati. Ci vorrà sicuramente una indicazione di Berlusconi che mi pare allo stato attuale ancora decisiva. Poi ci vorrà appunto un concorso popolare, Salvini ed altri questo indicano. Forza Italia è una parte importante e decisiva di questo schieramento, però non siamo solo noi a decidere le modalità se vogliamo tenere il centro destra unito”.