Il “cerchio magico” e il “trio”: tutte le famiglie della Lega

Umberto Bossi

ROMA – La corsa al dopo Bossi è iniziata. La Lega del “tutti uniti” comincia a immaginare scenari possibili per la successione al Senatur. Due i blocchi che si stanno delineando, in base alla maggiore o minore vicinanza al presidente del Consiglio.

Il “cerchio magico”. Da una parte il “cerchio magico” dei più vicini a Silvio Berlusconi: il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni, il capogruppo al Senato Federico Brigolo, e la vicepresidente al Senato Rosi Mauro.

Il “trio”. Dall’altra parte c’è il “trio” più indipendente dal premier: Giancarlo Giorgetti, deputato di punta della commissione Bilancio, il ministro degli Interni Roberto Maroni, e quello della Semplificazione Roberto Calderoli.

La principale differenza tra i due schieramenti, sottolinea il Sole-24 Ore, è di fondamentale importanza soprattutto in questo momento in cui il dilemma della Lega è proprio se stare ancora con Berlusconi oppure smarcarsi dopo l’approvazione del federalismo.

Nella battaglia per la successione sono in gioco anche alcuni posti chiave dell’economia. In ascesa una squadra di parlamentari e amministratori quarantenni, pronti al passaggio generazionale.

C’è Massimo Garavaglia, vicepresidente della commissione Bilancio: 42 anni, una laurea in Economia, è l’uomo di punta di Giancarlo Giorgetti, oltre che il senatore più giovane della Repubblica italiana. E’ anche presente nel “comitato nomine” della Lombardia, creato dallo stesso Giorgetti per avere un punto di raccordo sui posti-chiave lombardi.

C’è poi Marco Reguzzoni, quarantenne di Busto Arsizio. Molto amato da Bossi e dalla sua famiglia, ha grandi aspirazioni e sostegni, scrive il Sole, per scalare i vertici della Lega in Lombardia, finendo così nella posizione più alta in vista di una scalata del Carroccio anche a livello nazionale.

Un patto tra le due “squadre” prevede che il posto di Reguzzoni passi un domani ad un uomo del “trio”. Se la sostituzione ci sarà, Reguzzoni potrebbe aggiudicarsi la poltrona di viceministro dello Sviluppo Economico, magari, scrive il Sole, con delega al commercio estero dopo aver messo mano alla legge sul “made in Italy”.

Il posto lasciato vacante dal pupillo di Bossi potrebbe essere affidato a Giacomo Stucchi, deputato quarantenne vicino a Calderoli e a Maroni molto “potente” a Bergamo.

Un altro nome che circola è quello di Matteo Salvini, 38 anni, europarlamentare e direttore di Radio Padania: a lui potrebbe toccare addirittura il posto di vicesindaco di Milano, posizione ambitissima soprattutto considerata la sua giovane età. Ad insidiarlo però ci sarebbero due nomi vicini al “cerchio magico”: quello di Davide Boni, consigliere regionale lombardo, e quello di Giovanni Fava, vicesegretario di Giorgetti in Lombardia e possibile candidato alla provincia di Mantova.

Infine, la corsa ai posti che pesano nell’assetto economico-finanziario, dove la Lega avrà un ruolo chiave nella prossima tornata di nomine di primavera. Il più favorito sarebbe Danilo Broggi, 51 anni, amministratore delegato di Consip molto vicino a Maroni e candidato alla stessa carica nelle Poste.

Altro campo di gioco è quello di Finmeccanica: se davvero ci sarà lo sdoppiamento tra la carica di presidente e quella di amministratore delegato, per quest’ultimo il Carroccio potrebbe promuovere Giuseppe Orsi o Giuseppe Bono, al momento rispettivamente in Agusta Westland e Fincantieri. Ottime chance di diventare presidente di Enel invece per Gianfranco Tosi, oggi semplice consigliere di amministrazione.  I giochi sono aperti.

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Maria Elena Perrero