ROMA – Orribile il primo tempo, quasi magnifico il secondo. Il bravo regista turco, autore di alcuni capolavori, questa volta mi ha deluso. Intanto, il titolo: sciocco, inadeguato. La storiella è molto esile, mai illuminata da quei lampi di genialità a cui Ozpetek ci aveva abituato (più di tutti mi aveva incantato “Saturno contro”).
Delusione anche per la protagonista, Kasia Smutniak: ha due sole espressioni, quella assorta, ma inespressiva, di serenità; e quella assorta, uguale, e comunque inespressiva, di malinconia. Non è all’altezza. Tante altre giovani attrici italiane avrebbero fatto meglio.
A cominciare da Ambra Angiolini, scoperta e valorizzata proprio da Ozpetek. Segnalo, come unica o quasi nota positiva, la presenza di un ex bullo di Maria De Filippi, Francesco Arca: in certe inquadrature mi ha ricordato, non insultatemi!, Gian Maria Volontè. Il fisico e l’espressione maschia ci sono: però, caro Francesco, anche tu, come la signora Smutniak, devi capire in fretta che fare l’attore è un’atra cosa.