ROMA – ''Dire che questa tassa sul permesso di soggiorno e' odiosa e' un eufemismo. E' un furto e non può avere i crismi della legittimita'''. Così il responsabile Immigrazione della Cgil, Pietro Soldini, commenta l'entrata in vigore a fine mese della sovrattassa da 80 a 200 euro per i permessi e la carta di soggiorno degli immigrati residenti in Italia.
Tassa che la Cgil giudica illegittima per due ragioni: la prima riguarda il costo per il funzionamento di un servizio che per la Cgil ''e' improntato a mal funzionamento ed inefficacia come scelta di deterrenza'': la gran parte delle domande presentate dagli immigrati per il rilascio del permesso di soggiorno ''non va a buon fine. Oltre il 90% delle domande vanno su un binario morto. Come e' concepibile pagare il biglietto per un treno che sta su un binario morto?''.
La seconda ragione ''riguarda la finalizzazione dell'altro 50% degli introiti della tassa che dovrebbero alimentare il fondo rimpatri. Convenzioni Oil e direttive europee sui rimpatri proibiscono che le spese per il rimpatrio possano essere addebitate agli immigrati, tanto piu' a quelli che sono regolari. Ecco perche' – chiede il sindacato di Corso Italia – il governo dovrebbe semplicemente cancellare questo balzello. E' urgente quindi – dice Soldini – che il Governo apra un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e le altre associazioni per affrontare con serieta' la questione immigrazione''.