Dalla teoria degli influencer enunciata dallo stesso Casaleggio molto si capisce dei grillini e del funzionamento del Movimento a Cinque Stelle. In pratica il movimento-partito di Grillo รจ una rete di influencer coordinata da un’organizzazione di stampo aziendale che ha al vertice il guru Gianroberto. Una rete addestrata da corsi di pochi giorni che si tengono a Milano, dove sono vietate telecamere e registratori e dove uomini di Casaleggio insegnano ai giovani grillini come si gestisce un blog, un forum, come si diventa un candidato vincente. Ovvero una persona che “deve possedere piรน soft skills (attitudini) che hard skills (competenze)”, che sappia usare la Rete quanto parlare in pubblico. Pubblico al quale deve mostrare una faccia pulita. E niente cravatta: lunghe discussioni fra organizzazione e militanti sono arrivati a questo unico comune denominatore sul look.
Una rete di venditori di idee, con un’organizzazione aziendale guidata da un’eminenza grigia, piรน bravi degli altri a utilizzare le comunicazioni di massa, piรน giovani e dal look piรน accattivante, che si pongono come nuovo. Con un frontman che raccoglie consensi, soldi, amori, odii e prime pagine. Con un deficitย (sentire Giovanni Favia per credere) evidente di dibattito interno… Cosa vi ricorda?
Provate a sostituire gli influencer con i venditori di Publitalia, internet con la televisione, i meetup con i club: vi accorgerete che l’ascesa del Movimento a 5 stelle ha molte analogie con la nascita di Forza Italia e che Casaleggio per Grillo รจ una figura decisiva cosรฌ come lo fu Marcello Dell’Utri per Silvio Berlusconi. Cambia sicuramente la base sociale a cui i due partiti-non-partiti si rivolgono, cambia il capitale iniziale, ma รจ uguale il metodo e l’allergia alla democrazia.
