ROMA – Abolizione di 674 giudici di pace e superprefettura per gli uffici giudiziari. Soppressi 37 tribunaliĀ e 220 sezioni distaccate. I risparmi previsti sono per quasi 3 milioni di euro nel 2012, fino a oltre 31 milioni di euro nel 2014. Il Consiglio dei ministri la mattina del 6 luglio ha approvato all’unanimitĆ il decretoĀ di attuazione della delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie.Ā L’ok del Consiglio dei ministri arriva dopo quello del 5 luglio in cui sono state approvate le misure della spending review. La riorganizzazione prevista dal decreto, ha spiegato il ministro della GiustiziaĀ Paola Severino, andrĆ eseguita in 5 anni. Ma i tribunali dove sarĆ possibile chiudere dovranno essere soppressi subito.
Il ministro ha detto: “Il provvedimento sui giudici di pace, giĆ assunto e sottoposto al parere delle commissioni competenti, ha portato all’abolizione di 674 giudici di pace su base di criteri oggettivi senza che questo pesasse sull’economia della amministrazione della giustizia”.
La Severino ha aggiunto: “Possono rimanere aperti i tribunali con un numero di magistrati da 20 a 28 magistrati ma solo se si trova in una zona di criminalitĆ organizzata o il cui spostamento porterebbe dei disagi di trasporto”.
Gli uffici territoriali dello Stato del Comune capoluogo di Regione assorbiranno le funzioni di tutte le amministrazioni periferiche che hanno sede nella stessa regione.Ā In una nota il consiglio dei ministri ha parlato dei risparmi previsti: “Oltre al recupero dell’efficienza, la riduzione degli uffici giudiziari comportera’ anche risparmi di spesa, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581 per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. I costi per questa operazione di razionalizzazione saranno di entita’ di gran lunga inferiore rispetto ai vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema giudiziario per i prossimi decenni”.
Sulla soppressione dei tribunali la Severino ha dichiarato: “Ho voluto affidare all’iter del Parlamento eventuali ulteriori modifiche perchĆ© non si possa pensare che si ĆØ aperto un ‘mercatino’ dei tribunali. Nessuno si potrĆ permettere di prendere decisioni che non sono saldamente motivate e motivabili” sull’eventuale ‘salvataggio’ di tribunali dalla tagliola. ”Ho chiesto – ha concluso – anche a tutti gli altri ministri di farsene garanti e se ci sono nuovi criteri speriamo che sia qualcosa che si puĆ² spiegare agli italiani con la stessa serenitĆ con cui io sto spiegando il provvedimento oggi”.
Anche se l’accorpamento dei tribunali va fatto ”immediatamente” dove ce n’ĆØ la possibilitĆ , il ministro ha sottolineato che ”ci sono cinque anni” per l’attuazione della delega sul riordino delle circoscrizioni giudiziarie. Per quanto riguarda il tribunale di Chiavari, che ĆØ di nuova costruzione, il ministro ha spiegato che per il momento non ĆØ Ā ‘salvo’ perchĆ© ”ĆØ l’unico caso di un tribunale di una piĆ¹ o meno nuova edificazione” e ”questo non ĆØ un criterio che rientra nella delega” sul riordino delle circoscrizioni giudiziarie. Il ministro ha infatti spiegato che ”non c’ĆØ la saracinesca che puĆ² chiudere un tribunale”, ci sono ”diciotto mesi per un graduale trasferimento del personale amministrativo e giudiziario” e 5 anni per completare le procedure ma ”dove ci sono le condizioni lo si deve fare immediatamente, solo dove non c’e’ la possibilita”’ possono passare fino a cinque anni.
Sul voto la Severino ha detto: “C’ĆØ stata assoluta unanimitĆ del Consiglio dei ministri su questa decisione, unanumitĆ sostanziale e non formale”. E’ un provvedimento ”ampiamente condiviso perchĆ© doveva resistere a tentazioni di localismo – aggiunge – Ho chiesto a tutti i ministri di farsi portatori di questa voce”.
Il ministro si ĆØ poi rivolto “ai cittadini italiani”: “Ci avete chiesto di ridurre la spesa pubblica e di migliorare la giustizia, siete soddisfatti? Io credo che come cittadini italiani dobbiamo essere soddisfatti anche se si devono fare dieci chilometri in piĆ¹. Sarebbe un atto di egoismo, di localismo – ha concluso – voler tenere il tribunale sotto casa pur sapendo che ĆØ un ramo secco”.
Sulla riforma la Severino ha detto: “Spero di convincere la maggioranza in Parlamento della bontĆ della riforma delle circoscrizioni giudiziarie con i numeri che dimostrano che, se in un solo caso si alterano i criteri oggettivi del taglio degli uffici, da questo deriverebbero tante altre eccezioni. Noi possiamo fare solo cose ispirate a criteri di trasparenza e questo ĆØ di garanzia anche per i politici. Se un politico locale potrĆ spiegare che quel tribunale ĆØ stato sacrificato non perchĆ© lui ha urlato meno degli altri ma perche’ c’era un’esigenza oggettiva che non ha avuto eccezioni, potra’ trovare ascolto nella comunitĆ ”.