ROMA – ''Mi indigna che venga messa in dubbio la correttezza del mio operato''. Lo dice il ministro dei beni culturali Giancarlo Galan, che commenta la nota con la quale l'associazione '100 autori', riprendendo alcuni articoli di stampa, definiscono oggi ''un regalo dell'ultimo momento'' le nomine ''alle commissioni ministeriali preposte alla selezione dei film da finanziare con denaro pubblico, e alla promozione del cinema italiano, fatte dal ministro Galan il 2 novembre scorso e pubblicate lunedì''.
''Come tutti sanno- replica il ministro uscente – non firmo più niente già da molti giorni prima della apertura formale della crisi. Ne è un esempio la vicenda della presidenza della Biennale di Venezia, dove nonostante ne avessi il diritto ho rinunciato, d'accordo con il designato, ad esercitare questo potere''.
Dal ministero confermano poi che il ministro ''già dall'accelerazione della crisi di governo e ben prima dell'avvio formale della crisi non ha proceduto a nomine o alla firma di decreti che non fossero di ordinaria amministrazione''. In particolare viene precisato che il Galan ha indicato formalmente i nuovi componenti delle commissioni cinematografiche, scadute dalla fine di luglio, lo scorso 18 ottobre. I nomi sono stati approvati poi il 27 ottobre dalla Conferenza Stato Regioni e il 2 novembre si è conclusa la procedura.
