I circoli della Brambilla esistono? Bocchino: “La metà, 1000, passano con Fli”. Ma non erano 8000?

Michela Vittoria Brambilla

Quanti circoli della Libertà del ministro Michela Vittoria Brambilla esistono? Il dubbio è venuto dopo un’affermazione del portavoce di Futuro e Libertà Italo Bocchino: “La metà dei circoli passeranno con Fli”. Quanti? “Circa 1000”. Ma come, non erano 8000? Come ha scritto Alessandro Calvi sul Riformista, una persona interna alla “struttura” ha detto che “a fronte di 8000 circoli dichiarati” quelli “mappati sono 2000”.

La questione ha creato non pochi imbarazzi alla “ministra”, come ha sottolineato Calvi: “«Per smontare l’operazione di Bocchino – osserva una voce da Palazzo Grazioli – la Brambilla avrebbe potu­to rispondere semplicemente: “fuori i nomi!”, perché quei nomi, semplicemente, non ci sono». Ma naturalmente il mi­nistro questo proprio non lo poteva dire”.

La Brambilla ha provato a modificare strategia, ma con scarso successo, come evidenziato da Calvi: “Ha rispo­sto spostando la querelle su un terreno del tutto diverso, ri­volgendosi soprattutto a Bruno Colomba, uomo chiave del­la operazione messa in piedi dai finiani in quanto ex uomo chiave dei Circoli della stessa Brambilla. Sostiene Colomba che «i circoli erano stati chiusi do­po le elezioni del 2008, liquidati». Niente affatto, ha ribattu­to la Brambilla, e ha spiegato che i «circoli, anzi, fanno parte del Po­polo della Libertà in qualità di fondatori e continuano la loro attività sul territorio con il supporto della sede nazionale di Milano, in via Torino»”.

La vicenda rimanda a una considerazione fatta qualche anno fa da Marcello Dell’Utri, che aveva invece fondato gli analoghi circoli del Buon Governo: “Sono inesistenti”. Come ha ricordato Calvi, “Dell’Utri all’epoca era in rotta di collisione con la Brambilla in quanto titolare di un marchio simile: i circoli del Buon Governo. E, infatti, di Dell’Utri si ricorda un’altra battuta fulminante: i circoli della Brambilla sarebbero stati niente altro che una sotto­marca di Forza Italia”. E adesso i fatti potrebbero dare ragione al senatore siciliano.

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Alberto Francavilla