Nella Manovra c'è pure l'errore sul bonus 100 euro: dura un anno, ma hanno scritto 6 mesi (Foto d'archivio Ansa)
ROMA – La Commissione contenziosa del Senato ha bloccato il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari.
Va bene, questa è la notizia che oggi è sulle prime pagine di tutti i giornali. Ma una domanda sorge spontanea: cos’è questa Commissione, di cui quasi nessuno fino a oggi aveva sentito parlare?
Lo spiega l’Adnkronos: la Commissione è nominata all’inizio di ogni legislatura con decreto del Presidente del Senato ed è composta di tre senatori.
Inoltre fanno parte della Commissione:
I tre senatori sono nominati dal Presidente del Senato tra i senatori in carica esperti in materie giuridiche, amministrative e del lavoro.
I tre devono avere uno dei seguenti requisiti:
La Commissione (in composizione comprensiva di tutti i sette membri) elegge il Presidente ed il Vice Presidente, scegliendoli fra i senatori.
I membri supplenti sono prescelti con le medesime modalità dei titolari. I componenti durano in carica tutta la legislatura.
Essi non sono immediatamente confermabili, ma ci sono alcuni sembri che fanno eccezione.
Si possono confermare componenti supplenti che non siano stati mai chiamati a prendere parte – nella legislatura cessata – alle riunioni del Consiglio.
L’incarico è incompatibile con quello di membro del Consiglio di Presidenza, del Consiglio di garanzia e del Consiglio di disciplina.
Il senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo presiede anche la commissione del Senato:
“La commissione contenziosa è un organo giurisdizionale che applica la legge e non può modulare le proprie decisioni in base a convinzioni politiche.
Per questo sarebbe auspicabile che le critiche tenessero conto di tale non irrilevante particolare”.
“La commissione contenziosa è un organo giurisdizionale che applica la legge e non può modulare le proprie decisioni in base a convinzioni politiche.
Sarebbe auspicabile che le critiche tenessero conto di tale non irrilevante particolare.
La decisione ha rimesso al Consiglio di Presidenza del Senato l’adozione di correzioni e integrazioni della delibera impugnata indicando, implicitamente, una legittima modalità di contribuzione di tutti gli ex parlamentari titolari di assegni vitalizi alle aumentate necessità finanziare del nostro Paese”. (Fonti: Ansa e Adnkronos)