ROMA – Nessuna prova che i senatori Domenico Scilipoti ed Antonio Razzi lasciarono l’Idv, nel dicembre del 2010, alla vigilia di un voto di fiducia del governo Berlusconi, in cambio di soldi o di altre utilità . Lo sostiene la Procura di Roma che ha chiesto l’archiviazione del procedimento che prese le mosse da un esposto di Antonio Di Pietro.
Conclusioni, quelle del procuratore aggiunto Francesco Caporale e del pm Alberto Pioletti, che prescindono dall’articolo 67 della Costituzione, il quale prevede che ogni parlamentare esercita le proprie funzioni senza vincolo di mandato. Il fascicolo sulla compravendita di senatori era stato aperto, contro ignoti, per istigazione alla corruzione. Scilipoti e Razzi, attualmente nel Pdl, furono sentiti l’11 giugno scorso come testimoni e dichiararono di aver lasciato l’Idv per questioni di rapporti con Di Pietro e per ragioni politiche. Argomentazioni apparse, agli inquirenti, “convincenti”.