Il leader dell’IdV Antonio Di Pietro ha presentato oggi un altro esposto alla procura di Roma, dopo quello di venerdì scorso, sulla cosiddetta compravendita di parlamentari. ”Ho indicato – ha detto – fatti, circostanze e nomi”. Rispondendo alla domanda se ci sono anche i nomi dei presunti mandanti, Di Pietro ha risposto ”Sì”.
Nell’esposto, depositato nell’ufficio del procuratore aggiunto Alberto Caperna – ha aggiunto il presidente dell’Italia dei Valori – si chiede, tra l’altro, ”interventi cautelativi” ossia l’acquisizione ”ai fini probatori di atti” che, a suo dire, dimostrerebbero la fondatezza delle sue accuse in merito al presunto ”mercato dei voti” in Parlamento. Al riguardo, Di Pietro ha dichiarato che nell’esposto non si fa riferimento solo ai due deputati che hanno lasciato il suo gruppo alla Camera, Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, ma anche di situazioni riguardanti esponenti di altre formazioni politiche.
”Ci sono comportamenti in Parlamento finalizzati a modificare gli assetti”. Parlando del ”passaggio di casacca” di alcuni deputati, Di Pietro li ha definiti ”comportamenti piu’ spintanei che spontanei”. La procura di Roma, dopo il primo esposto di Di Pietro di venerdi 10 dicembre, ha aperto un fascicolo intestato ”atti relativi a”, ossia senza ipotesi di reato. Gli inquirenti dovranno ora accertare se dietro i fatti denunciati dal leader dell’Italia dei Valori si possa configurare la fattispecie di corruzione.
Proprio oggi la Procura di Roma deciderà il da farsi in merito all’anchiesta sulla compravendita dei deputati. Dare il via alle indagini, convocando i due ex deputati Idv, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, sul cui cambio di casacca Di Pietro ha presentato un esposto, o archiviare il tutto.