BOLOGNA – Più una partita a scacchi che una guerra di idee: Bologna torna domenica a scegliersi un sindaco dopo quasi un anno e mezzo di gestione commissariale. In attesa degli ultimi giorni della campagna elettorale con una parata di big prevista per venerdì, si comincia a lasciare un po’ da parte il fair play e a battibeccare, non sui programmi, ma sulle mosse dell’avversario. E, in particolare, nei confronti del candidato del centrosinistra (favorito per la vittoria) che ieri, in una trasmissione radiofonica ha ammesso di aver provato, da giovane negli anni Settanta, a farsi qualche canna.
Contro di lui si e’ scagliato il candidato del terzo polo Stefano Aldrovandi: ”Ha detto che le sigarette sarebbero piu’ dannose degli spinelli, che fumare qualche canna non farebbe male e che, nel passato, lo stesso candidato ne avrebbe fatto uso. Chi, come Merola, lancia un messaggio indulgente sulla droga cosiddetta leggera, lancia un messaggio di morte”. Contro di lui anche l’altro candidato civico Daniele Corticelli, che ha pero’ invitato tutti i candidati a fare un test antidroga.
”Fare un test antidroga – ha detto – per un candidato sindaco è un dovere morale”. Merola si consola incassando il sostegno di Romano Prodi, finora considerato un po’ troppo tiepido verso il candidato del centrosinistra. Il professore gli ha scritto una lettera: ”Mi auguro – ha scritto – che i bolognesi vadano a votare numerosi e votino per una città solidale e sicura, una citta’ aperta e all’avanguardia con un governo capace e autorevole. Alla guida di questa citta’ ci sara’ un sindaco rispettoso e rispettato”.
Prodi non parteciperà alla chiusura della campagna elettorale per impegni, ma la sua lontananza, ha tenuto a precisare, sara’ solo ”geografica, perché non ho mai cessato, neppure un giorno di fare il tifo per la vittoria del centrosinistra e del Pd, nella mia città come in tutto il Paese”.
Ospite di giornata del candidato del centrodestra, il leghista Manes Bernardini, è stata invece il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi,che sulla sinistra emiliano-romagnola e’ andata pesante: ”Continuiamo a vedere apparati che hanno un controllo economico e sociale, sul territorio, che non ha niente da invidiare a quello della mafia al Sud. Credo che questa bella regione vada liberata”.
Affermazioni bollate dal Pd come ”gravi e farneticanti, l’Emilia-Romagna e’ tra le Regioni piu’ avanzate e competitive d’Europa e non c’e’ nulla da cui liberarsi, se non dai tagli del Governo”. Problemi, nel centrodestra e soprattutto per il Pdl, arrivano pero’ anche dalla Destra (che si presenta con un candidato sindaco autonomo), con i candidati che promuovono il voto disgiunto, per sostenere il partito di Storace senza negare la preferenza al candidato sindaco di Bernardini.