Comunali, Sicilia: “Scrutinio valido”. Sollievo per Orlando

Leoluca Orlando (Lapresse)

PALERMO, 8 MAG – La Regione siciliana fa dietrofront, i conti sono stati fatti bene. Conferma così  le percentuali assegnate ai candidati sindaci dai vari uffici elettorali dei comuni la notte scorsa. Quindi risultererebbero eletti al primo turno i candidati di Sciacca (Ag), Villabate (Pa), Erice (Tp), Misterbianco (Ct). Viene confermato anche il dato che vede Leoluca Orlando al 47,34% a Palermo. Luciana Giammanco e Giovanni Corso sono i due dirigenti della Regione siciliana che hanno tenuto col fiato sospeso alcuni comuni per un’interpretazione della legge elettorale che  ha creato il caos in Sicilia e che ha messo in stand by l’elezione al primo turno di alcuni candidati.

I due dirigenti, a capo del dipartimento agli Enti locali e dell’ufficio elettorale della Regione, sono intervenuti dopo che alcuni comuni (Sciacca, Villabate, Erice e Misterbianco) in nottata avevano proclamato sindaci i candidati che avevano superato d’un soffio il 50 per cento. La controversia sta nella norma per il computo dei voti.

Poi la Regione aveva bloccato tutto dicendo che andava applicato il comma 4 dell’articolo 3 della legge regionale 35 del 1997: ”E’ proclamato eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi”.

Bisognava capire se la percentuale andasse calcolata in base ai voti validi per tutti i candidati sindaci (tesi dei Comuni) o per tutti i voti validi compresi quelli delle sole liste senza il voto confermativo per il sindaco (tesi Regione) che in questo caso abbasserebbe la soglia. La norma contenuta nella vecchia legge non èstata modificata dalla nuova legge approvata lo scorso anno dall’Assemblea regionale siciliana e voluta dalla maggioranza che sostiene il governo Lombardo.

Sollievo dunque per Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli a Palermo che avrebbero potuto perdere circa 10-15 punti. A fugare i dubbi interpretativi sulla legge elettorale è stata l’assessore regionale agli Enti locali, Caterina Chinnici. Il calcolo per le percentuali dei candidati a sindaco va fatto sulla base dei voti validi, stesso criterio per le liste. In base a questa decisione sarebbero ritoccate al rialzo le percentuali di alcune liste (il calcolo va fatto sui voti espressi per le sole liste escludendo dunque il voto del candidato sindaco): a Palermo potrebbero superare lo sbarramento del 5 per cento Fli, Sel e Movimento 5 stelle ed eleggere dunque propri rappresentanti in consiglio comunale.

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