ROMA – Sarà la Corte Costituzionale a decidere sulla legittimità del regolamento sulla media-conciliazione. Lo ha deciso la prima sezione del Tar del Lazio che ha sollevato questioni di legittimità di alcune parti del regolamento emanato dal Ministero della Giustizia per introdurre la mediazione e la conciliazione obbligatoria nelle controversie civili e commerciali.
Il Tar del Lazio ha deciso di far intervenire la Corte costituzionale su alcuni punti specifici del Regolamento sulla ‘media-conciliazione’. In particolare, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità, tra l’altro della parte che introduce a carico di chi fa ricorso l’obbligo del previo esperimento del procedimento di mediazione, della parte che prevede la mediazione come condizione di procedibilita’ del ricorso stesso.
Non solo. I giudici della I sezione del Tribunale amministrativo hanno chiesto alla Suprema Corte di valutare la legittimità costituzionale la parte del Regolamento che dispone che abilitati a costituire organismi deputati alla ‘media-conciliazione’ ”sono gli enti pubblici e privati, che diano garanzie di serieta’ ed efficienza”.
In virtù della questione di legittimità sollevata, i giudici hanno sospeso la decisione del ricorso proposto dall’Oua (Organismo Unitario dell’Avvocatura), in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. L’Oua ritiene il nuovo regolamento illegittimo, in quanto ”riduce l’accesso alla giustizia”, ”abbassa la qualità della figura del mediaconciliatore” e ”si affida a un regime transitorio che abilita immediatamente soggetti senza alcuna preparazione”.