Coronavirus, Boschi ci riprova: "Approfittiamone per rifare le strade". Ma gli operai sono in rivolta (Foto Ansa)
ROMA – Approfittiamone per rifare le strade, “visto che siamo tutti a casa”. E’ l’ultima idea firmata Maria Elena Boschi per superare l’emergenza coronavirus. Dopo la bizzarra proposta di utilizzare le navi da crociera per sopperire alla mancanza di posti letto negli ospedali, l’ex ministra ci riprova, cercando soluzioni originali ma che ancora una volta scarseggiano di buon senso.
Accade, infatti, che mentre la Boschi immagina strade senza buche sulle quali tornare presto a circolare, gli operai di tutta Italia insorgano. Da Terni al Piemonte, passano per la Lombardia, e poi la Liguria e l’ex Ilva di Taranto, tutti protestano contro la decisione del premier Conte di tenere negozi chiusi e fabbriche aperte. Non siamo cittadini di serie B, dicono, e chiedono garanzie per la loro salute.
Ecco allora che la proposta della Boschi è apparsa a molti, se non proprio insensata, quanto meno fuori luogo. Specie quando, in conclusione, scrive: “Cittadini contenti, aziende al lavoro, strade sicure”.
Altrettanto sconclusionata era stata anche la precedente proposta: quella cioè di usare le navi da crociera per affiancare gli ospedali al collasso. Peccato che, al di la del comfort delle cabine, la cosa non si potesse fare per tutta una serie di motivi di sicurezza oltre che pratici. A mancare, è stata l’obiezione, sono i posti di terapia intensiva e sub-intensiva, che richiedono uno speciale isolamento e attrezzature e sistemi di ventilazione che sarebbero difficili da attrezzare su una nave da crociera.
La cosa che manca, tra l’altro, non è lo spazio per mettere qualche migliaio di letti: sono le attrezzature e soprattutto il personale sanitario in grado di gestire i pazienti in terapia intensiva.
Fonte: Twitter