Chi è Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, habituè dei tavoli Onu

Corrado Clini (Lapresse)

ROMA, 16 NOV – E’ il negoziatore climatico per l’Italia in campo internazionale (nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), ma è anche l’uomo che tiene insieme le aziende intorno all’idea di sviluppo sostenibile. Corrado Clini, neo ministro dell’Ambiente (qui la lista completa dei nuovi ministri), si sposta di pochi metri: il suo ufficio attuale da direttore generale del dicastero di Via Cristoforo Colombo sale al piano nobile occupato precedentemente da Stefania Prestigiacomo.

Attualmente alla guida della direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l’energia, Clini – 64 anni, laureato in medicina del lavoro e in igiene e sanità pubblica – è ‘”senior research fellow” ad Harvard ed è autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche.

E’ coordinatore della Commissione tecnica del Cipe che ha elaborato il piano nazionale per la riduzione delle emnissioni dei gas ad effetto serra; è stato presidente del comitato nazionale di gestione per le attività del protocollo di Kyoto (2005-2009); focal point del protocollo di Montreal per la protezione della fascia di ozono; è stato membro del consiglio di amministrazione e vice commissario dell’Enea (2004-2007); membro del China Council for International Cooperation on Environment and Development; membro del board dell’Agenzia europea dell’ambiente.

Tra il 2002 e il 2009 ha programmato e coordinato oltre 900 progetti, soprattutto sulla modellistica e sulla valutazione dei cambiamenti climatici, ricerca e sviluppo delle tecnologie a basso impatto ambientale. Di particolare rilievo, quelli nel Mediterraneo, in Medio Oriente e in Cina. Inoltre, ha avuto un ruolo fondamentale durante il G8 svoltosi in Italia nel 2009, nell’ambito del Forum sulle tecnologie a basso impatto di carbonio (Trieste e Bologna) e del vertice dei ministri dell’Ambiente a Siracusa. Ha ricoperto la carica di presidente della Global Bioenergy partnership (2005-2009), a cui aderiscono 20 Paesi. Infine, da agosto è presidente del Consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste.

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