ROMA, 13 MAR – Il governo Monti pronto a varare le nuove norme contro la corruzione: ''il premier si e' impegnato piu' volte in questo senso'' e ''il ministro Guardasigilli ha anche tracciato la direzione'', ''per quello che riguarda la mia parte, io mi occupo della prevenzione e non ho dubbi che il pacchetto di norme del mio ministero arrivera' in aula''. Lo afferma il ministro per la Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi in un'intervista all'Unita'.
''Ogni singola amministrazione – spiega a proposito delle norme anti-corruzione – dovra' predisporre il Piano contro la corruzione: mappatura delle aree e dei procedimenti a rischio corruzione'' e ''su quelle aree rotazione degli incarichi dirigenziali; formazione specifica dei dipendenti; incompatibilita' tra gli incarichi. Monitoraggio dal centro per controllare che le cose vadano come devono''. Per quanto riguarda la figura del 'whisteblower', il dipendente pubblico che vede situazioni illegali e le denuncia, Patroni Griffi sottolinea che ''il problema e' trovare il punto di equilibrio tra delazione e omerta'. E la ricompensa, una quota del danno erariale, non deve in alcun modo assomigliare a una taglia''.
Il ministro si dice poi ''abbastanza convinto'' che l'attuale esecutivo riesca a portare a fondo il proprio mandato ma non fa pronostici su un nuovo eventuale incarico di Monti: ''Un anno e' sufficiente per porre le premesse giuste perche' altri continuino su quella strada''. A proposito dell'accumulo di incarichi per i manager pubblici, Patroni Griffi spiega che ''un espresso divieto non e' in agenda'', ma ''introducendo il tetto agli stipendi'' si e' comunque ''ridimensionato molto il problema''.