Un’altra giornata è passata e Pier Luigi Bersani i candidati del Pd in Puglia e nel Lazio ancora non li ha trovati. E siccome le elezioni regionali sono tra appena due mesi sembra proprio che il centrodestra sia in testa.
Anche perché per vincere, a prescindere da alleanze, scelte mirate e pronostici, ci vuole prima di tutto un candidato. E in queste due regioni il Pd, almeno al momento, un candidato non ce l’ha.
Nel frattempo Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini hanno trovato un accordo elettorale: l’Udc nel Lazio appoggerà Renata Polverini. L’incontro è avvenuto a Montecitorio: come si vociferava da giorni, il leader centrista ha confermato la fiducia del suo partito nei confronti del segretario dell’Ugl. Nessuna speranza, quindi, per il Partito democratico che, almeno a quanto stanno le cose in questo momento, dovrà vedersi sottrarre il Lazio dal centrodestra.
Ma il partito di Bersani rischia di perdere anche la Puglia. Il campanello d’allarme arriva da un ultimatum lanciato a Bersani dall’Italia dei Valori. Il maggior alleato del Pd, stanco di aspettare, inizia ad avanzare pretese.
«Con Bersani – ha detto Antonio Di Pietro convocando la stampa – ho parlato ieri sera, ma sinceramente devo dire che non ho capito cosa ha detto. Il nostro è un appello che facciamo col cuore, ma è anche un ultimatum. Stamattina abbiamo definito le nostre liste, il nostro programma. Noi siamo pronti a partire. Il Pd faccia le sue scelte o noi andremo avanti anche da soli».
E il partito di Bersani dovrà allora sbrigarsi a decidere se in Puglia Francesco Boccia vada bene come candidato oppure no. Anche perché, ribadiamolo, senza un nome, nuovo o vecchio che sia, è matematicamente impossibile vincere. Mirabile, in questo senso, è la vignetta di Elle Kappa su “Repubblica” dove si legge: «Il Pd tenta di vincere le Regionali senza presentare nessun candidato».
Nel frattempo oggi Pier Luigi Bersani ha fatto una conferenza stampa in cui ha parlato di riforme istituzionali, di larghe convergenze ma soprattutto di regionali. «Da soli o con un solo interlocutore prendiamo tre regioni – ha assicurato – io non intendo consegnare alla destra questo risultato e non sarà. Non è vero che siamo in balia degli eventi, il nostro filo logico è rendere più competitivo il Pd».
«Nessuno pensi che con le regionali si delineerà il famoso schema dell’alternativa – ha conclude il leader del Pd – L’obiettivo è accorciare le distanze tra le forze dell’opposizione. Per le regionali ci sono lavori in corso con passi significativi in alcune regioni, problemi aperti in due o tre, ma ricordo che la data di presentazione delle candidature è il 20 febbraio e il risultato si vede alla fine».