Cosa prevede in sostanza l’accordo sui migranti tra Italia e Albania? Un Centro di identificazione dei migranti nell’entroterra che potrĂ accogliere “fino a un massimo di 3 mila” persone, piĂ¹ un centro piĂ¹ piccolo di primo approdo nel porto di Shengjin, dove far attraccare le navi italiane con i profughi. E’ quanto prevede il Protocollo tra Italia e Albania sui migranti, il cui ddl di ratifica è stato approvato dalla Camera, con i voti della maggioranza e le critiche dell’opposizione, che mettono in dubbio la praticabilitĂ del progetto senza violare le norme italiane ed internazionali sui diritti umani e ne sottolineano i costi. Il ddl di ratifica quantifica anche la spesa del Cpr in ben 675 milioni nei 10 anni previsti per la durata dell’accordo. Vediamo l’accordo punto per punto riportato dall’Ansa.
LOGISTICA: Il protocollo, negli allegati contiene anche le mappe catastale e i progetti del Cpr e dei Centro di prima approdo che saranno costruiti in Albania. Le navi italiane approderanno nella citta settentrionale di Shengjin, gemellata con Viareggio vista la sua vocazione turistica, e dotata di un porto. Il Centro avrĂ un perimetro di 240 metri con una recinzione esterna alta 4 metri dotata di filo spinato.
All’interno vari percorsi: quello per il trattamento antiscabbia, quelli di uscita verso il Cpr. Quest’ultimo sarĂ a Gjader, 20 chilometri nell’entroterra: sorgerĂ su una superfice edificabile di 77.700 metri quadrati, con 10 edifici per 2 mila metri quadrati. Il trasporto dal Centro di approdo al Cpr sarĂ effettuato dall’Italia, che provvederĂ anche alla sicurezza interna ai due Centri, mentre all’Albania è affidata la sicurezza esterna.
I MIGRANTI: potranno essere ospitati “fino a un massimo di 3 mila ” persone contemporaneamente. In conferenza stampa la premier Meloni aveva parlato di 36 mila migranti, perchĂ© all’epoca le norme italiane indicavano in 12 mesi il termine massimo entro cui identificare il migrante; tuttavia il decreto Cutro 2 ha allungato a 18 mesi tale termine. Una volta identificati sia i migranti che hanno diritto alla protezione internazionale sia quelli che devono essere “respinti” nel proprio Paese, dovranno essere trasportati in Italia.
VULNERABILI: nel dibattito in Commissione e in Aula il governo, con il viceministro Cirielli, ha detto che in Albania non saranno inviati i migranti “vulnerabili” (minori, minori non accompagnati, donne incinte, disabili fisici e psichici, anziani, vittima di tratta e di tortura, ecc), Tuttavia un emendamento del Pd al ddl di ratifica che metteva in legge questa esclusione è stato bocciato dalla maggioranza.
NAVI ITALIANE: saranno portati in Albania solo i migranti salvati da navi italiane in acque territoriali italiane o di altri Paesi o in acque internazionali. Il governo ha sostenuto che la “scrematura” tra “vulnerabili” e non, avverrĂ sulle stesse navi.
DIRITTI: Il protocollo afferma che l’Italia si impegna affinchĂ© il trattamento dei migranti “rispetti i diritti e le libertĂ fondamentali dell’uomo, conformemente al diritto internazionale”. Sono stati perĂ² respinti gli emendamenti delle opposizioni che esplicitavano una serie di diritti, come la possibilitĂ dei migranti di rivolgersi ad avvocati.
COSTI: l’Italia si impegna a pagare tutte le spese dirette o indirette: nei 10 anni i costi saranno di 673.601.768 euro, a partire dai 142 milioni nel 2024, poi 125 milioni negli anni fino al 2029, e infine circa 7,3 milioni in ciascuno degli ultimi anni.