Se crisi sarà molti sono gli scenari possibili. E un eventuale governo in carica ma solo per gli affari ordinari potrebbe comunque intervenire via decreto. Ma certo è che la situazione sarebbe assolutamente caotica. Il primo impegno politico al quale il Governo Letta deve dar seguito è infatti quello di cancellare la seconda rata dell’Imu. Non c’è traccia di questo nel precedente decreto, sui tratta così solo di un impegno. Ma è chiaro che nell’accordo Pd-Pdl questo non può più essere oggetto di ‘trattativa’.
Anche se molte sono le voci di matrice Pd all’interno dell’esecutivo che ipotizzano una profonda revisione in Parlamento. La cancellazione di tutta l’Imu riguarda infatti anche i redditi più alti (sono esclusi solo ville e castelli) e quindi l’ipotesi è di rivedere il tutto facendo una selezione migliore. Non solo: dal decreto Imu-2 (il primo era quello che ha fatto slittare la prima rata) è saltata una norma di ‘peso’ che era invece comparsa nelle bozze: la detraibilità per i capannoni industriali (poco più di 1 miliardo) e anche su questo c’è l’impegno del Governo a recuperare la materia al più tardi con la Legge di Stabilità.
Poi come noto lo step successivo è quello della definizione della Service Tax e del rapporto che questa dovrà anche avere con la nuova Tares. Il governo ha infatti affidato ai Comuni il compito di applicare la nuova tassa sui rifiuti ponendo però con l’ultimo decreto alcuni ‘paletti’ nazionali. Bisognerà dunque vedere come risolvere anche questo nodo. Ma prima della Service Tax ed in attesa della Legge di Stabilità le emergenze sono più ravvicinate: innanzitutto l’aumento dell’Iva. Evitarlo per l’ultimo trimestre dell’anno costa infatti un miliardo. E le coperture sono decisamente scarse. Anche perché l’esecutivo ha già impegnato con l’Imu-2 la possibilità di metter mano alle accise ed agli anticipi fiscali.
Sono diventati infatti la clausola di salvaguardia nel caso in cui non si dovessero raggranellare le entrate previste con l’Iva che arriva dai pagamenti della P.a. e dalla ‘sanatoria’ sulle slot machine. Il nodo, al solito, sono le coperture. Una proposta viene ribadita dal capogruppo dei deputati Pdl, Renato Brunetta che ipotizza ”dall’accelerazione dei pagamenti dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni, da cui possono derivare fino a 10 miliardi di maggior gettito Iva, alla rivalutazione del capitale della Banca d’Italia, da cui si possono avere introiti per le Casse dello Stato di almeno 4 miliardi. Risorse più che bastevoli a coprire sia l’Imu che l’Iva”.