ROMA – Dalla crisi non si esce con le elezioni anticipate, ma con ''un governo del Presidente guidato da Mario Monti, il piu' adatto per battere la crisi, e composto da personalita' che sin da ora si impegnino a non partecipare alla prossima campagna elettorale''. Ne e' convinto il senatore del Pd Enrico Morando, che in un'intervista alla Stampa mette in guardia sui mercati finanziari.
''Nel mese di agosto la dimensione dei volumi degli scambi finanziari si riduce in modo significativo, ma questo paradossalmente rende la speculazione piu' forte'' perche', spiega Morando, ''quando il volume e' grande servono piu' risorse per concentrare gli attacchi''.
''Piu' che l'andamento della Borsa di Milano, la cosa piu' preoccupante accaduta nelle settimane scorse in Italia e' un'altra: l'innalzamento dei differenziali tra i rendimenti dei Btp e dei Bund pluriennali. Se si consolidasse e stabilizzasse – avverte Morando – vorrebbe dire che meta' della recente manovra andrebbe vanificata''.
Il problema di base, sottolinea il senatore democratico, e' che l'Italia viene percepita come paese a rischio, e questo ''per due motivi: uno legato alla politica economico-finanziaria del governo; il secondo riguarda l'affidabilita' complessiva dell'esecutivo, bassa quando era affidata alle cure prevalenti del presidente del Consiglio ma controbilanciata dalla credibilita' internazionale del ministro dell'Economia. Ora quella crtedibilita', per gli errori di Tremonti, e' in caduta libera''.
