ROMA, 2 MAG – Il ministro della Giustizia dica ''una parola chiara e certa'' sulla ''effettiva volonta' '' di dare attuazione alla Scuola della magistratura; Scuola che e' ancora in alto mare, nonostante per una delle sue sedi, quella di Bergamo, i costi siano gia' arrivati a un milione di euro. La richiesta viene dal Csm che si augura che il chiarimento possa esserci il 9 maggio prossimo, quando il Guardasigilli partecipera' al plenum di Palazzo dei marescialli.
L'occasione per la presa di posizione di Palazzo dei marescialli e' stato il collocamento fuori ruolo di cinque magistrati nominati componenti del Comitato direttivo della Scuola (Ernesto Aghina, Cosimo D'Arrigo, Giovanna Ichino, Giuseppe Meliado' e Raffaele Sabato). Un atto che, pero', potrebbe rimanere senza conseguenze senza risorse stabili per la Scuola, che dovra' occuparsi della formazione permanente dei magistrati.
''In un momento di grave difficolta' finanziaria, che allo stato non consente addirittura l'assunzione di 325 vincitori dell'ultimo concorso in magistratura, appare essenziale – recita un emendamento alla delibera approvato su proposta dei consiglieri Riccardo Fuzio e Ettore Albertoni – che sia fissata una concreta road map per impedire che la formazione dei magistrati possa subire intralci o interruzioni non addebitabili a volonta' ne' del Csm ne' della Scuola della magistratura''. Di qui la richiesta a Severino di ''comunicare tutte le iniziative per garantire i tempi e i luoghi di attuazione della Scuola''.
