ROMA – ''Non e' piu' procrastinabile'' la revisione delle circoscrizioni giudiziarie; e dunque merita ''apprezzamento'' la scelta del ministro della Giustizia di procedere a una riduzione degli uffici giudiziari sul territorio; ma attenzione al rischio di creare cosi' procure troppo forti con una competenza allargata a diversi tribunali. Ad avvertire del pericolo e' la Sesta Commissione del Csm con una proposta di delibera adottata all'unanimita' e che oggi pomeriggio dovrebbe essere approvata anche dal plenum.Si tratta di un documento preparato in vista dell'inaugurazione dell'anno giudiziario e in cui si segnalano alcune delle questioni da affrontare per un ''efficace sistema giudiziario''.
''Una razionalizzazione della geografia giudiziaria puo' essere fonte di economia di risorse'' scrive la Commissione ed e' dunque una scelta che si ''impone'' soprattutto di fronte a ''una crisi economica globale''. Ma va preceduta ''dall' acquisizione di dati attendibili'' sull'estensione e le specificita' dei vari territori, il numero di abitanti, gli effettivi carichi di lavoro degli uffici giudiziari e da ''una seria analisi preventiva dell'impatto''.
Dunque ben venga ''la volonta' riformatrice'' manifestata dal ministro Severino, ma ''alcuni contenuti della norma delega meritano ulteriori approfondimenti''. Come appunto ''la previsione dell' accorpamento in un unico ufficio di procura della competenza allo svolgimento di funzioni requirenti in piu' tribunali'', perche' cosi' si''rischierebbe di introdurre una sorta di centralizzazione dell'esercizio dell'azione penale troppo forte''; meglio dunque, concludono i consiglieri, conservare un ''completo allineamento territoriale tra tribunali e procure''.
