MILANO – Ammontano a quasi 3,5 milioni, secondo l’accusa, le spese pazze della Lega Nord in Lombardia. Tra queste spicca la falsa residenza dell’ex vicepreseidente del Consiglio regionale, Davide Boni, con relativa cresta sui buoni benzina che avrebbe fatto lievitare la sua busta paga fino alla cifra monstre di 35 mila euro.
Emilio Randacio pubblica un resoconto degli sperperi di Boni sul quotidiano la Repubblica:
Per lui, l’accusa è truffa. Secondo le indagini, “a partire dal 2003 e fino al 2010”, avrebbe fatto risultare la sua residenza a Sabbioneta, in provincia di Mantova, dove è nato. In realtà, hanno scoperto gli investigatori, dallo stesso anno, insieme alla famiglia risiede nella casa intestata alla moglie, a due passi dal Tribunale di Milano.
Un raggiro? Per essere certi di questo dato, la procura ha interrogato perfino la portiera dello stabile. “Sin dal 2003 — cristallizza la signora Anna Teresa a verbale — il signor Boni usciva tutte le mattine intorno alle 8 e 10 insieme alla moglie e al figlio. Era sempre tanto gentile nel salutarmi e chiamarmi per nome”. E poi, ricorda la precisissima portinaia, “il signor Boni era solito andare a ritirare l’auto in un box poco distante”.
Lo “scherzetto” della falsa residenza, ai cittadini lombardi è costato un “botto”. Boni, per la procura di Milano, in questo modo faceva risultare di percorrere, ogni giorno di lavoro al Pirellone, 286 chilometri per andare e venire da Sabbioneta. Per fare un solo esempio, nella busta paga di gennaio 2011, vengono calcolati in una unica rata, 12 mila euro sotto la voce “rimborsi spese di trasporto”. Che si vanno così ad aggiungere al resto del compenso raggiungendo gli oltre 35 mila euro netti in busta paga.