MILANO – Davide Serra va giù duro: “Bersani non conosce i mercati internazionali“. Il finanziere, definito “bandito” dal segretario del Pd (era un attacco a Matteo Renzi, che era andato a cena con Serra), non ci sta e, in un colloquio con Francesco Manacorda de La Stampa, spiega perchĆ©, a suo modo di vedere, Bersani sbaglia (lo aveva definito “bandito perchĆ© “reo” di avere dirottato fondi alle Isole Cayman).
Spiega Serra: “Mi spiace che un candidato premier, che se mai governerĆ dovrĆ attirare i flussi del risparmio gestito globale, dimostri di non conoscere lāabc della finanza, di avere una competenza cosƬ bassa su temi cosƬ importanti”. Serra ha detto di pagare “regolarmente le tasse in Gran Bretagna”, dove ĆØ residente da 17 anni pur mantenendo il passaporto italiano.
Serra conferma a Manacorda che la sua societĆ di gestione del risparmio Algebris abbia sede proprio alle Isole Cayman.
Poi spiega il perchĆ©: Per ogni societĆ di gestione del risparmio che voglia attirare investitori istituzionali, ĆØ infatti la sua spiegazione, le basi possibili possono essere solo tre: il Lussemburgo, lāIrlanda o per lāappunto le Cayman. Tre Stati nei quali chi investe nei fondi evita la doppia imposizione su eventuali profitti. CosƬ fan tutti, Ā«comprese tante societĆ di risparmio gestito che appartengono ai grandi gruppi bancari e assicurativi italianiĀ» e proprio grazie a quel domicilio in Paesi fiscalmente, diciamo, teneri si avvantaggiano Ā«i risparmiatori, che poi in molti casi sono lavoratori e pensionatiĀ».
E da qui Serra parte all’attacco di Bersani. Scrive Manacorda:Ā proprio lāattacco sui paradisi fiscali rivela una mancanza di cultura finanziaria di Bersani che mal si adatta alle ambizioni di chi vuole guidare il Paese: Ā«Il vero problema – ĆØ il ragionamento – ĆØ che oggi lāItalia ha un debito pubblico pari al 120% del suo Pil. Lāunico modo per ridurlo ĆØ vendere patrimonio. Ma se Bersani pensa che tutti gli investitori istituzionali siano orchi non so proprio dove troverĆ qualcuno che compri qualcosaĀ».
