ROMA – Le funzioni di vigilanza e controllo sull’attivita’ di contrasto alla corruzione sono attribuite a una Commissione indipendente, composta da cinque esperti nominati su proposta del ministro della Pubblica amministrazione e del ministro dell’Attuazione del programma.
Questo e’ il punto centrale del nuovo articolo che il governo ha presentato al ddl anticorruzione, dopo la bocciatura ieri dell’articolo 1, con l’importante novita’ che la Commissione riferisce al Parlamento entro il 31 dicembre di ciascun anno sulla sua attivita’ di contrasto alla corruzione nella Pubblica amministrazione.
La commissione indipendente e’ definita in base al decreto legislativo del 17 ottobre 2009 che stabilisce la nomina dei cinque esperti di elevata professionalita’, anche estranei all’amministrazione con comprovate competenze in Italia e all’ estero, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.
La proposta del governo attribuisce invece le funzioni di coordinamento al ”Comitato interministeriale istituito e disciplinato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri” che dovra’ definire ”le linee di indirizzo e di coordinamento delle strategie di prevenzione e di repressione della corruzione e dell’illegalita nella pubblica amministrazione elaborate a livello nazionale e internazionale avvalendosi del Dipartimento della funzione pubblica presso la Presidenza del consiglio dei ministri che opera quale Autorita’ nazionale anticorruzione”.
