ROMA – ”Allo stato non e’ possibile inserire” la legge comunitaria nel calendario dei lavori d’Aula di luglio perche’ ”dopo la bocciatura dell’articolo 1 il provvedimento ha perso la sua natura di Legge comunitaria, riducendosi a una serie di articoli che attuano in maniera disorganica atti comunitari”. E’ la valutazione espressa dal presidente della Camera Gianfranco Fini, nella riunione dei capigruppo di questo pomeriggio.
Dopo la bocciatura dell’articolo 1, con il governo battuto due volte ieri in Aula, salta alla Camera l’esame della legge comunitaria. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha infatti spiegato che ”allo stato non è possibile inserire il ddl nel calendario di luglio”, salvo diversi accordi tra maggioranza e opposizione.
Fini ha osservato, secondo quanto si apprende, che la bocciatura dell’art. 1 ha causato ”sicuramente la preclusione in toto, o quanto meno in larga parte, degli articoli 2 e 3, che sono strettamente connessi all’articolo 1. Peraltro – ha aggiunto – anche altri articoli che contengono ulteriori principi di delega in relazione alle direttive contenute nell’elenco allegato all’articolo non approvato dall’assemblea, potrebbero risultare preclusi”. ”Da ciò – ha proseguito il presidente della Camera – discende la necessità di un’accurata ricognizione delle parti escluse dalla preclusione, ricognizione che richiede tempi adeguati”.
Le possibili soluzioni, a parere di Fini, sono dunque tre. ”Il governo – e’ la prima opzione – potrebbe farsi carico con un successivo provvedimento di dare attuazione alle direttive più urgenti dal cui mancato recepimento potrebbero derivare responsabilita’ per lo Stato italiano”. In alternativa ”il contenuto degli articoli preclusi potrebbe essere inserito nel ddl comunitaria 2011”. Resta poi ”l’ipotesi che l’Assemblea prosegua l’esame delle parti non precluse (e che il Senato reintroduca poi le parti respinte alla Camera)”: al riguardo, però, il presidente ha sottolineato ”che, dopo la bocciatura dell’articolo 1, il provvedimento ha perso la sua natura di legge comunitaria, riducendosi a un insieme di articoli che attuano in maniera disorganica atti comunitari”.
Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha affermato che ”la maggioranza sta esaminando le ricadute tecniche e politiche di quanto accaduto ieri” e ha sottolineato che il provvedimento è all’esame sia del Parlamento che del governo. Esulta, invece, l’opposizione. Il capogruppo del Pd Dario Franceschini ha rimarcato che grazie alla battaglia in Aula per la bocciatura dell’articolo 1, ”e’ andata in fumo anche la norma sulla responsabilita’ civile dei magistrati”.
