Il subemendamento alleggerisce l’impianto iniziale del provvedimento che negava in radice la possibilità di carpire e diffondere registrazioni all’insaputa dell’interessato. Nella nuova versione, la norma consentirebbe a trasmissioni televisive come “Le Iene” e “Striscia la notizia” di continuare a utilizzare fuori onda e registrazioni video eseguite di nascosto, purché a realizzarle sia un giornalista professionista per fini di cronaca.
Altro alleggerimento introdotta da Centaro riguarda la cosiddetta “norma D’Addario”: la registrazione fraudolenta rimane perseguibile, e con pene che variano da 6 mesi a 4 anni, ma non più d’ufficio bensì soltanto su querela di parte. Sempre domani, le Commissioni Giustizia e Affari costituzionali di Palazzo Madama hanno convocato i rispettivi uffici di presidenza, alle 11, e successivamente in seduta congiunta, alle 13,30, per incardinare il ddl anticorruzione, il cui esame dovrebbe però iniziare una volta licenziato per l’Aula il ddl intercettazioni. Questo, dietro anche la sollecitazione del presidente del Senato Renato Schifani che ha raccomandato celerità alle due Commissioni.