Il ddl sul processo breve è stato presentato dal gruppo Pdl e sottoscritto dalla Lega al Senato. Il ddl, composto da 3 articoli, prevede, tra l’altro, la prescrizione dei processi in corso in primo grado per i reati «inferiori nel massimo ai dieci anni di reclusione» se sono trascorsi più di due anni a partire dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero senza che sia stata emessa la sentenza. In pratica il disegno delinea uno scenario per cui ogni grado di giudizio non durerà più di due anni. Si applica ai processi in corso nel primo grado di giudizio.
Il provvedimento entra in vigore il giorno dopo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
ll testo del ddl è stato messo a punto da Niccolò Ghedini: secondo le intenzioni del Governo, servirà ad accorciare la durata dei processi. In due anni saranno sospesi nel caso in cui ci sia un impedimento dell’imputato o del suo difensore. Oppure su richiesta dell’imputato o del suo difensore, «sempre che la sospensione o il rinvio non siano stati disposti per assoluta necessità di acquisizione della prova».
Il corso dei termini sarà sospeso anche nel caso in cui venga chiesta l’autorizzazione a procedere, o nel caso in cui ci sia un deferimento della questione ad altro giudizio. Oppure anche quando la sospensione del processo penale «è imposta da una particolare disposizione di legge» o ancora per il tempo necessario «a conseguire la presenza dell’imputato estradando».
